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Art — 26 — Ask

ecc. sono tanto casati che nomi. Sti tu ricevi una lettera lettera firmata Giovanni Ercole, come farai a sapere quale è il casato e quale il nome? E posporre indebitamente il nome, non è in quel caso e confusione e falsificazione? Se io mi chiamo Giovanni Onofrio e un altro si chiama Onofrio Giovanni è permesso a me farmi passare per uno della famiglia Onofrio, e a lui per uno della famiglia Giovanni? Si riflettano queste cose, perchè i danni son molti, e la leggerezza con la quale noi li trascuriamo è troppa. Confina con qualche cosa che non vogliamo dire» (Pic. diz. enciclopedico). | Ritienesi per gallicismo brutto il ripetere l’articolo il superlativo relativo. Es. l’uomo il più forte. | Notiamo ancora che oggi è maniera comunemente invalsa, specie in commercio, di togliere il segnacaso del genitivo, così leggerai: Esposizione gara di Lavoro, Baule con righe legno, maniglie cuoio, Portacampioni in tela vela caffè. | Infine articolo in senso di capo, oggetto, è da ritenersi per gallicismo. Nell’uso però trionfa la parola articolo. Es. Articoli di novità, Articoli di vestiario etc. Articolo per breve scritto di giornale è così penetrato nell’uso che, se anche è di provenienza straniera, parmi superfluo parlarne come fa il Fanfani.

Articolo: nel senso di oggetto, di scritto giornale, V. in fine del precedente paragrafo.

Articolo: ommesso ne’ genitivi quando il nome reggente ha l’articolo, è caso frequentissimo. Ad es. le speranze di giovinezza. Si osserva che per un senso di armonia e di euritmia nello scrivere quando si pone l’articolo che determina davanti al nome, anche la preposizione o segnacaso che regge il nome dipendente, accoglie bene l’articolo. Onde dicasi: speranze di giovanezza ovvero: le speranze della giovanezza.

Arti grafiche: con questa locuzione sono oggi chiamati i bozzetti, le stampe de’ cartelli, i cartelloni, gli ex libris, le tessere, i fregi, le iniziali, le testate, i francobolli, le cartoline, le carte da giuoco, i biglietti di banca, etc.

Artropodi o Articolati: tipo di animali col corpo diviso in segmenti e le zampe articolate, comprendente varie classi, fra cui le più importanti sono quelle degli insetti, miriapodi, (millepiedi) degli aracnidi (ragni) e dei crostacei.

Asbestos ghelos: gr. riso interminato, inestinguibile, leggesi in Omero. È il gran riso degli Eroi, lieti di vita e di sensi onde, verosimilmente, la locuzione riso o risata omerica.

Ascendente: part. del verbo ascendere, mutato in sostantivo ed usato in senso di autorità morale, influsso, potere, è voce frequentissima, radicata nell’uso. Come origine è voce pura: ma certo non è creata da noi tanto è vero che i dizionari non la notano in tale senso e il Fanfani la condanna. Noi la subimmo dal francese: ascendant = salita degli astri sull’orizzonte, e nel senso figurato, autorità, influsso etc.

Ascenseur: piccola ed elegante cabina che sale o scendo lungo regoli nel vano delle scale de’ grandi edifici moderni, per innalzare facilmente pesi o persone. Questa parola nei dizionari recenti è fatta italiana in ascensore; ma nell’uso prevale la parola francese.

Ascidia: animale marino per lo più fisso, solitario o aggregato, ravvolto in un involucro, detto tunica, avente un’apertura anteriore boccale e una laterale anale. Alcune specie di ascidie (i piròsomi) sono fosforescenti. Appartengono al tipo dei Tunicati.

À sensation: modo oggi più che comune, tanto nella sua forma francese come tradotto in a sensazione. Es.: dramma a sensazione; dove noi diremo d’effetto, che impressiona, etc.

Asepsi: dal greco a e sepo = non putrefaccio. Indica un recente processo medico per cui si impedisce mediante ogni cautela, con l’uso di materiale sterilizzato, etc., l’ingresso nell’organismo dei germi patogeni. L’asepsi è specialmente usata, anzi è imposta negli atti operativi, ad evitare complicanze, a impedire infezioni secondarie.

Asino di Buridano: V. Buridano.

Askaro: nome dato alle milizie indigene mercenarie della colonia Eritrea. Al