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Vel — 515 — Ven


Velvet: velluto dì cotone. | Velvet è dall’inglese: diminutivo di veluet: basso latino velluetum = velluto.

Vena: V. Veine.

Vendere (corsa a): nei manifesti delle corse accadrà spesso di leggere questa locuzione, corsa a vendere, e siccome questa bizzarra locuzione sarà da taluno inesperto dello sport, poco intesa, ecco che vuol dire: è una corsa nella quale i proprietari dei cavalli inscritti dichiarano il prezzo di vendita dei loro cavalli. Il cavallo vincitore è messo all’asta al prezzo dichiarato. Il peso (fantino, sella, e sopracarico) è in ragione diretta del prezzo dichiarato. C’è poi anche la corsa a reclamare (altra bella frase!) in cui qualsiasi dei cavalli inscritti può essere domandato, pagando il prezzo dichiarato, più il premio.

Vender la pelle dell’orso: locuzione familiare, uguale a quest’altra, vender l’uccello su la frasca = fare assegnamento su cosa non conseguita ed assai dubbia. (Dalla nota favola di quei tre cacciatori che facevan conto di pagar l’oste col premio che la comune avrebbe dato per l’orso ucciso. E quando lo videro, fuggirono).

Vendetta corsa: cioè omicidio giurato ed eseguito dopo lungo tempo, al momento opportuno, quasi sciogliendo un voto, ciò secondo il costume di quel popolo. È pena di morte. NB. por la filosofia delle parole, vendetta è voce accolta in francese.

Venditorio: idiotismo (venditori) che leggesi in Milano su molte scritte, in vece di macelleria.

Venerabile: come grado massonico, V. Massone.

Venere di Milo: è la famosa statua ellenica (così detta dal luogo ove fu trovata), tronca dello braccia, la perla del museo del Louvre in Parigi: prodigio della statuaria antica, dinanzi a cui lagrimò Arrigo Heine, in sul finir della vita! Il nome ricorre come termine di raffronto di somma bellezza.

Venere nera: V. Appendice.

Venere pandèmia: V. Pandemia.

Venere solitaria: V. Onanismo.

Veneree (malattie): V. Malattie veneree, e qui aggiungi emendando: esse comprendono l’ulcere ed il bubbone venereo di natura benigna e conseguenze locali; la blenorragia, malattia specifica del gonococco di Neisser (bacillo della gonorrea) capace di trasmettersi per contatti, sia su gli organi sessuali, sia agli occhi (onde l’oftalmia blenorragica dei neonati, e l’autointossicazione di chi toccasi gli occhi con tale veleno). La sifilide o forma celtica, non è compresa nella denominazione di malattie veneree: essa è ben più grave male: trasmissibile per contatto, purchè la mucosa o pelle sia ulcerata, cioè abbia soluzione di continuità. Sifilide congenita è quella dei bambini, generati da padre o madre sifilitica. La sifilide è germe non del tutto ancor noto. Ben guarita, non è recidiva.

Venezia Giulia o Regione Giulia: noto questo nome geografico perchè come recente, è omesso nei lessici: esso fu dato da Graziadio Ascoli alla regione costituita geograficamente da parte del bacino dell’Isonzo, dal territorio di Trieste e dalla penisola istriana.

Veni foras (Lazare): così Cristo al morto Lazzaro, risuscitandolo (Evangeli). Dicesi in senso faceto, vieni fuori!

Veni, vidi, vici: epistola sintetica di Cesare, annunziante la sua vittoria su Farnace nel Ponto: venni, vidi, vinsi (Plutarco, Detti memorabili di re e di capitani). Ripetesi familiarmente per significare rapida e felice riuscita.

Veniam petimus damusque vicissim: questa vènia domandiamo e concediamo a vicenda, così Orazio (Arte Poetica, 11) a proposito d’arte e con significato di umano e reciproco compatimento: il motto poi è usato per ogni argomento o questione.

Venir con l’ultima: cioè con l’ultima corsa; familiarmente e figuratamente vale capir le cose troppo tardi.

Venire al ferri corti: si dico quando nei litigi o questioni è messo da parte ogni riguardo o cautela: ferro corto è il pugnale, onde la locuzione deve trarre origine da questa forma risolutiva e feroce di combattimento.

Venire all’uovo: locuzione nostra fami-