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e di studio per esercitare il suo mestiere. Es. un conduttore di tram^ un badilante, opposto di skilled^ V. questa voce.

Untorello: questa parola per il Manzoni {Promessi Sposi) ha acquistato nuovo ed arguto senso. Untori erano reputati nel generale terrore della peste che infieri in Milano nel 1628 coloro che per maleficio spargevano veleni. Ora Renzo come entra in Milano per trovare Lucia, è preso per un untore: salvasi dal furore del popolo su di un carro di appestati. Ma i monatti del carro, i quali hanno piú esperienza del male, capiscono dall’aspetto e dal contegno che Renzo da essi salvato, è un pò ver’uomo e non ha stoffa per essere untore, e quando egli si accomiata ringraziando dell’aiuto, un monatto gli dice con ispregio: «Va, va, povero untorello, non sarai tu quello che spianti Milano». Gap. XXXIV, in fine. Dicesi, dunque, untorello per significare con ispregio e ridicolo il poco valore e il nullo effetto dell’opera di taluno che con molto apparato e iattanza tende a qualche impresa (di propaganda o di agitare la pubblica opinione), insomma indica la sproporzione tra l’impresa e l’uomo.

Untuositá: senso nuovo di antica parola ; vale maniera ipocritamente melliflua: da unzione, termine ascetico: «disposizione a sapersi insinuare negli animi e persuaderli al bene da chi predica la sacra parola».

Uo: (dittongo) vi sarebbe materia, per chi si dilettasse di vane discussioni, di che scrivere un trattatello. Ecco in breve: i seguaci della scuola manzoniana, seguendo il suono toscano, tendono ad abolire tale dittongo, detto mobile, e scrivono ; core, omo, scola, gioco, ovo, etc. Anzi la piú parte dei novi maestri usa cosí nelle scole, anche non toscane. Tra i dizionari informati a tale criterio, notiamo quello che per modernitá e meritata lodo di accuratezza, corre maggiormente fra il publico, cioè il Petrocchi. Senonchè il Petrocchi non potendo, secondo teoria, abolire del tutto Vuo nello parole, che cosa fa? rimanda alla vocale o {Uomo, V. Omo), aggiunge alla parola scritta col dittongo la chiosa: meno comune (o8. Nova e meno com. nuova) ; o fa le due grafie uguali (es. core lo stesso di cuore)-, o chiama la scrittura col solo o piú popolare (es. scuola e popolarmente scola). Questo criterio che l’abolizione del dittongo renda piú popolare il vocabolo, andrá bene per Firenze e la Toscana, ma altrove no. E se volessi scrivere non popolarmente e non comunemente, cioè con stile adorno, in tal caso richiamerò in onore il disgraziato dittongo? E i napoletani che fanno uso enorme del dittongo uo, che ne penseranno di questo piú popolare senza dittongo? Veda ognuno come si potrebbe sottilizzare comicamente! Questa teoria ortografica prevalendo nelle scuole, mi accadde di vedere notata come improprietá la buona scrittura scuola, uom^o, etc; e a Milano dove perdura l’erronea antica opinione che apprendere l’italiano sia press’a poco come apprendere una lingua straniera, queste forme toscane imposte nel magistero producono effetti io non so se piú comici o deplorevoli. Sentire toscaneggiare da chi nacque sotto la guglia del duomo, è lepidissima cosa I II vero è che le norme della libertá e del buon senso sono piú difficili da seguire che quelle del rigido e dogmatico imperio, giacche occorre piú meditazione e saviezza, e ciò spiega perchè i maestri vadano oltre alle intenzioni degli stessi innovatori. Fra le grammatiche che seguono questa teoria, noto quella dei sigg. Morandi e Cappuccini, i quali (§ .509) scrivono: «Va però prevalendo l’uso, specialmente nel linguaggio familiare, di servirsi della vocale semplice in tutta la coniugazione lo gioco. Io copro, Io in’accoro. Io voto, etc; ne ormai si conserva piú il dittongo tw in tutte le voci notare e votare (no’ sensi suddetti), per distinguere da notare {segnare, indicare o simili), e votare {dare il voto). Onde è meglio non scríver mai: Io nuotavo, Noi ruotiamo, etc.». La distinzione di forme grafiche tra linguaggio familiare e letterario a mio avviso non rogge trovo anzi dannosa. E quel contradditorio: meglio non scrivere mai non rivola la incertezza ohe è nella mente dogli stossi grammatici? I quali accennata la regola del dittongo mobile, nv vertono