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Uff — 505 — Umo


Ufficioso: giornale ufficioso, notizia ufficiosa si dice nel linguaggio della politica di notizia o di giornale che abbia attinenza, relazione con il Governo; che ne sia l’espressione, ne segua le idee e i criteri, ne abbia indiretta ispirazione e simili: Ufficiale, invece, che parte direttamente dal governo. Es. Bollettino ufficiale, Notizia ufficiale.

Ukase: scrittura francese di parola russa, che vale indicazione, ordinanza. Editto dello Tzar. Presso di noi ogni decreto o legge del Governo o di altra autorità, che abbia carattere di subitaneità e un tantino di violenza, si dice, e qualche volta anche un po’ per celia, ukase.

Ulema: voce turca, vale dottore della legge presso quel popolo.

Ulster: cappotto d’inverno, lungo, a sacco, con cintura dietro, a due petti e mantellina staccabile: specie di cappotto militare: oggi alquanto disusato. Voce della moda, francese e inglese. Tale pastrano è così detto perchè originariamente di lana della provincia di Ulster in Irlanda.

Ulteriore ed ulteriormente: per altro, secondo, in appresso (es. avviso ulteriore), si riprendono dai puristi (fr. ultérieur, ultérieurement).

Ultima ratio: lat., l’ultimo (e più valido) argomento è quello della violenza, cioè il diritto della forza. Spesso è perifrasi per indicare il cannone, argomento altrettanto eloquente e persuasivo quanto inumano. Dell’origine del motto, ultima razon de Reyes, ultima ratio regum, scolpito sui cannoni di Luigi XIV e di Federico di Prussia, V. Fumagalli (op. cit.).

Ultima Thule: Thule chiamarono gli antichi geografi un’isola — non ben nota — a settentrione della Britannia: confine del mondo. Ultima Thule ricorre in Seneca (Medea) ed in Vergilio (Georg. I, 30). Dicesi oggi in senso morale: limito estremo a cui si può giungere.

Ultimatum: (lat. ultimus), dichiarazione perentoria finale di condizioni irrevocabili, che pone fine allo trattative e si notifica alla parte interessata. Sinonimo di dichiarazione di guerra.

Ultimo avanzo | d’una stirpe infelice: così Edgardo parla di sè nella tragedia lirica Lucia di Lammermoor, III, 7. Dicesi talora e familiarmente per lepore: l’ultima lira del borsellino, ad esempio.

Ultra: lat. ultra = al di là, oltre. Prefisso accolto nelle varie lingue culte per comporre molte voci che indicano eccesso, fuor del comune. Es. ultra-realista, ultra-ponente.

Ultramontano: fr. ultramontain, nome usato generalmente al plurale per indicare il partito clericale, gesuita, intransigente, ben diverso dal guelfismo nostro italico. Il nome venne di moda in Francia al tempo della monarchia di Luigi Filippo d’Orléans per indicare coloro i quali riconoscendo unica autorità assoluta quella del Papa, non ubbidivano, non si uniformavano che alla voce che veniva di là dai monti, cioè da Roma, onde il nome.

Umanitario: dal fr. humanitaire, detto di filosofo od economista che si studia di migliorare le umane sorti o che ha per religione l’umanità. È parola ripresa dai puristi anche pel senso, «come una di quelle vesciche che paiono gravide di grandi sensi e sono invece piene di vento». Lo so, ma chi ignora che le vesciche ben gonfie tengono a galla la barcaccia della vita sociale? È voce oramai necessaria, ed umano ha altro senso.

Umanizzare: per rendere umano, conforme all’umana natura (es. latte umanizzato) è il fr. humaniser. È vero, c’è il verbo nostro umanare, che si dice specialmente di Cristo che rivestì umana natura, e si sarebbe potuto estendere questa forma agli altri sensi. Invece è avvenuto il solito caso: la voce nostra è rimasta letteraria e, per l’uso, si chiamò in servizio la voce francese.

Umiliare una domanda: locuzione degli uffici che contiene una «improprietà con viltà» (Tommaseo) Presentare, rispettosamente o, se si vuole, umilmente una domanda mi pare che basti.

Umorista o umoristico: (V. Humour) nel senso che dà il popolo nostro a questa parola, vale comico, per ridere, lepido. Es. giornale umoristico quello che contiene motti e corbellerie da ridere. Inutile