Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/547

Ufficioso: gíovnnle uffieioso^ notíz’m ■ufficiosa si dice nel linguaggio della politica di notizia o di giornale che abbia attinenza, relaziono con il Governo ; che ne sia l’espressione, ne segua le idee e i critori, no abbia indiretta ispirazione e simili: Ufficiale^ invece, che parte direttamente dal governo. Es. Bollettino ufficiale^ Notixia ufficiale.

Ukase: scrittura francese di parola russa, che vale indicazione^ ordinanza. Editto dello Txar. Presso di noi ogni decreto o legge del Governo o di altra autoritá, che abbia carattere di subitaneitá e un tantino di violenza, si dice, e qualche volta anche un po’ per celia, ukase.

Ulema: voce turca, vale dottore della legge presso quel popolo.

Ulster: cappotto d’inverno, lungo, a sacco, con cintura dietro, a due petti e mantellina staccabile: specie di cappotto militare: oggi alquanto disusato. Voce della moda, francese e inglese. Tale pastrano è cosi detto perchè originariamente di lana della provincia di Ulster in Irlanda.

Ulteriore ed ulteriormente: per altro^ secondo^ in appresso (es. avviso ulteriore)^ si riprendono dai puristi (fr. ultérieur, ultérieurement) .

Ultima ratio: lat., Vultimo (e piú valido) argomento è quello della violenza, cioè il diritto della forza. Spesso è perifrasi per indicare il cannone^ argomento altrettanto eloquente e persuasivo quanto inumano. Dell’origine del motto, ultima raxon de Reyes, ultima ratio regurn^ scolpito sui cannoni di Luigi XIV e di Federico di Prussia, V. Fumagalli {op. cit.).

Ultima Tiiule: Thule chiamarono gli antichi geografi un’isola — non ben nota — a settentrione della Britannia: confine del mondo. Ultima Thule ricorre in Seneca {Medea) ed in Vorgilio {Oeorg. I, 30). Dicosi oggi in senso morale: limito estremo a cui si può giungere.

Ultimatum: (lat. ultimus), dichiarazione perentoria linaio di condizioni irrevocabili, che pone fino allo trattative o si notifica alla parto interessata. Sinonimo di dichiarazione di guerra.

Ultimo avanzo | d’una stirpe infelice: cosí Edgardo parla di sé nella tragedia lirica Lucia di Lammeo-moor, III, 7. Dicesi talora e familiarmente per lepore: l’ultima lira del borsellino, ad esempio.

Ultra: lat. ultra =z al di lá, oltre. Prefisso accolto nelle varie lingue eulte per comporre molte voci che indicano eccesso^ fuor del comune. Es. ultra-realista., ultra-ponente.

Ultramontano: fr. ultramontain^ nome usato generalmente al plurale per indicare il partito clericale, gesuita, intransigente, ben diverso dal guelfismo nostro italico. Il nome venne di moda in Francia al tempo della monarchia di Luigi Filippo d’Orléans per indicare coloro i quali riconoscendo unica autoritá assoluta quella del Papa, non ubbidivano, non si uniformavano che alla voce che veniva di lá dai monti, cioè da Roma, onde il nome.

Umanitario: dal fr. humanitaire^ detto di filosofo od economista che si studia di migliorare le umane sorti o che ha per religione l’umanitá. È parola ripresa dai puristi anche pel senso, «come una di quelle vesciche che paiono gravide di grandi sensi e sono invece piene di vento». Lo so, ma chi ignora che le vesciche ben gonfie tengono a galla la barcaccia della vita sociale? È voce oramai necessaria, ed umano ha altro senso.

Umanizzare: per rendere umano., conforme all’umana natura (es. latte u^nanixxato) è il fr. humaniser. È vero, c’è il verbo nostro umanare, che si dice specialmente di Cristo che rivestí umana natura, e si sarebbe potuto estendere questa forma agli altri sensi. Invece è avvenuto il solito caso: la voce nostra è rimasta letteraria o, per l’uso, si chiamò in servizio la voce francese.

Umiliare una domanda: locuzione degli uffici che contiene una «improprietá con viltá» (Tommaseo) Presentare, rispettosamente 0, so si vuole, timilmente una domanda mi pare che basti.

Umorista o umoristico: (V. Humour) noi senso (iho dá il popolo nostro a (questa parola, vale comico, per ridere., lepido. Es. giornale utuoristico quello che contiene motti e corbellerie da ridoro. Inutile