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di piedi 6 V2 misura di Bologna e larga 5 VsNella fascia rossa vi sará scritto a caratteri d’oro, PMA Legione italiana^ abbreviando la parola prima per avere il giusto comparto nella sopra segnata proporzione. Nella fascia bianca che sará piú larga, vi sará dipinto il fascio consolare di colore d’aciarro, il bonet rosso, i rami di quercia e le lettere in oro. Nella terza fascia le parole Coorte etc. in oro. L’asta dipinta a tre colori terminata con una piccba d’acciarro e suo fiocco a tre colori. Salute e rispetto».

Tricot: voce francese usata per indicare un tessuto a maglia imitante l’intreccio fatto coi ferri per le calze.

Tric-trac: giuoco di dama e di dadi. Il getto dei dadi permette le mosse (V. GeÙi, op. eit.). È giuoco antico ; il nome deve essere onomatopeico e parrebbe di origine francese {trirtrae). Dicesi anche tavola reale. Il trie-trae è ricordato dal Machiavelli nella nota e famosa lettera a Francesco Vettori: «con questi io mi ingaglioffo per tutto di giuocando a cricca, a trich-traeh».

Triest: il nome di qaesta cittá istriana va perdendo la desinenza italica ed acquistando suono e scrittura straniera. Triest per Trieste non solo leggesi nelle scritte tedesche, il che è spiegabile dato l’intento di rivolgere a nazionalitá tedesca quella cittá ; ma ciò che è pili notevole, le stesse ferrovie italiane portano, almeno io la vidi, questa scritta: Venexia- Triest. Molti commercianti italiani spediscono a TriestlQÌtQYQ in tedesco, etc. Piccole cose, le quali tuttavia hanno un certo significato e valore.

Trifase: (sistema trifasico, cioè di tre fasi), voce di elettrotecnica. «E il sistema di tre correnti alternate dello stesso periodo e della stessa intensitá massima, ma spostate di un terzo di periodo l’una rispetto all’altra, cosí che la seconda corrente comincia a prodursi con un ritardo di un terzo, e la terza con un ritardo di due terzi di periodo rispetto alla prima. La scelta della corrente alternata in luogo della continua dipende sopratutto, e specialmente nel caso del trasporto dell’energia a grandi distanze, dal fattore economico. L’energia elettrica è misurata

infatti da due grandezze: dalla quantitá di elettricitá e dalla caduta di livello (potenziale) , precisamente come l’energia idraulica dipende dalla quantitá di acqua e dal salto da cui cade. Nelle correnti continue non si può, per motivi costruttivi ed economici, alzar troppo questo dislivello elettrico (qualche centinaio di volta), e però per una data quantitá di energia, si dovrá aumentare la quantitá di elettricitá, per il cui passaggio occorreranno fili di rame, grossi, pesanti e però costosi; nel caso delle correnti alternate, invece, si possono raggiungere dislivelli elettrici enormi (migliaia di volta) e in corrispondenza si può diminuire l’intensitá della corrente al cui passaggio bastano fili sottili, leggeri e però assai meno costosi». Prof. Sartori. (Una corrente si dice alternata quando la sua intensitá cresce da zero ad. un massimo, per decrescere con legge simmetrica di nuovo a zero, risorgendo poi in direzione contraria, sempre con il medesimo andamento fino ad un massimo uguale al precedente, per ridiscendere ancora a zero e riprendere la primitiva direzione. Sifatto andamento si può rappresentare con una linea ondulata).

Trinciaforaggi: macchina agraria per trinciare i foraggi. I diz. registrano trinciapaglia.

Trionfo da tavola: fruttiera^ alzata., eleganti coppe di cristallo di metallo a piú ripiani per dolci e confetti.

Trinlcalle: voce tedesca, mescita. Nel gergo francese = buvette.

Tripoteur: voce del gergo francese: agioteur véreux qui fait des tripotages á la Bourse. \ Tripoteur: fr. , da tripoter = far intrugli., guazzabugli, indi imbrogliare., intrigare.

Trittico: in pittura oggi vale, soggetto svolto in tre scompartimenti. Dittico., trittico., polittrico., dicesi di pittura e di scoltura a basso od alto rilievo che sia in due, tre piú parti divisa.

Trocantere: termine di anatomia dato a due tuberositá del femore, poste alla sua estremitá superiore.

Troglodita: propr., popolo delle caverne {TQoyyÀoòvT7]s) ; dicesi estensivamente per significare somma barbarie e rozzezza.