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scuderia che ha l’ufficio di preparare con opportuni esercizi il cavallo per le corse. Prevale, però, la parola allenatore. Nelle corse ciclistiche allenatore è il ciclista o il motociclista che precede il corridore fendendo l’aria, ed incitando al corso. La voce inglese talvolta si alterna con la francese corrispondente, entraineur. V. questa parola.
Traìneur de sabre: locuzione di gergo francese per designare con caustico disprezzo la oltracotanza militaresca: trascinatore di sciabola. La locuzione è di Armando Carrel. V. Militarismo.
Trait d’union: V. Tratto d’unione.
Tram: nel gergo francese è abreviazione di tramway, e così da noi. V. Tramway.
Tramagnino: nome dato ai figuranti corifei, giocolieri negli spettacoli teatrali di ballo. Tale parola proviene da un nome proprio.
Tramviario: aggettivo da tramvia. Il popolo dice ed i puristi confermano tranvai, e in questo caso l’aggettivo avrebbe dovuto essere un tranvario o press’a poco. Ma non si dice. Evidentemente i tecnici chi per primo usò tramviario non era un filologo ne un purista.
Tramviere: il conduttore e l’operaio addetto ai servizi dei tranvai. Tramviere come ferroviere sono neologismi nostri.
Tramway: «tranvai e non altrimenti (cioè tranvia, tramvia o tramvai) secondo che dice il popolo toscano, si dovrebbe pronunziare e scrivere italianizzando la voce inglese» così il Rigutini. Il popolo, infatti, anche fuor di Toscana, così dice, cioè tranvai. Tuttavia molti ormai usano la forma abbreviata tram, che è del gergo francese. Anche in Toscana intesi dire tramme. La parola tram-road o dram-road, ricorre in inglese sino dal 1794. Questo tram non è abbreviazione di Outram, nome proprio, come in qualche libro è detto: ma vale traino, veicolo; e way = via.
Trancliant: voce francese, reciso, spiccio, brusco, che non ammette repliche, perentorio, etc. (dal lat. trans e scindere). Voce talora usata abusivamente.
Trancia: dal fr. tranche (latino transcindere = tagliare): macchina utensile formata da un coltello acconciamente fissato, il quale taglia, porta via le bave, etc. Trancia è altresì la macchina che festona, profila, trafora: se però il foro è rotondo, dicono punzonatrice. | Trancia per fetta è voce assai volgare usata in Milano, es. una trancia di panettone, di giambone (!). Ma una persona a modo non userà certo tale goffo francesismo. Voce dei camerieri.
Trani: a Milano chiamano Trani tanto il vino della Puglia (fosse almeno genuino vino pugliese!) quanto il negozio dove si spaccia, sui quali è comune la scritta Trani e Barletta.
Tranquillizzare: per tranquillare, star tranquillo è gallicismo ripreso (tranquilliser) che sarebbe vano riprendere. È registrato dal Manuzzi, dal Tommaseo. Ha esempi del Parini e del Manzoni.
Trans: prefisso che vale attraverso, moto per: lat. trans. Es. ferrovia transiberiana, cioè che attraversa la Siberia.
Transatlantico: agg. fatto sost., per indicare specialmente i grandi piroscafi che fanno il servizio attraverso l’Atlantico, tra Europa ed America.
Transeat: 3a pers. cong. pres. del verbo latino transire = passare: dicesi familiarmente con forza concessiva, sia pure.
Transenna: voce usata nel linguaggio architettonico per indicare una divisione, o parete divisoria: lat. transenna = grata, rastello, dal verbo transire = passare, sia perchè la vista passa attraverso, sia perchè le aste si intrecciano passando (se transeant mutuo).
Trànsfuga: lat. transfuga, disertore che passa al nemico, fedifrago, traditore.
Trànsito e transitare: per passaggio e passare, sono due neologismi usati specialmente nel linguaggio delle ferrovie e provenutici dal francese transit e transiter = passer en transit (lat. transitus). Stazione di transito è detta quella stazione in cui, essendovi altre diramazioni o linee, è necessario per ragioni di servizio il passaggio d’uno in altro treno delle merci e dei viaggiatori.
Transustanziazione: termine della teologia cattolica: lat. transubstantiatio: il cangiamento degli elementi nel Sacra-