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Tas | — 478 — | Tea |
Tasso: V. Saggio.
Tata: voce fanciullesca; in alcune nostre regioni vale addio. In romanesco, babbo. Nel senso di fratello, sorella è voce notata.
Tattersall: stabilimento di compra e vendita publica de’ cavalli. Da Londra il nome e la cosa passò alle principali città d’Europa conservando il nome, il quale proviene da Riccardo Tattersall che nel 1795 fondò in Londra tale istituto.
Tatuaggio: disegno scolpito nella pelle, ordinariamente con polvere di carbone, inchiostro, carminio o mattone polverizzato. Nello studio del tatuaggio, carattere antropologico importantissimo che spesseggia tra i criminali ed i pazzi delinquenti, vanno considerate sopratutto le parti del corpo preferibilmente tatuate, ed i segni raffigurati; con ciò si può quasi determinare il grado di pervertimento e di analgesia d’un individuo. Tatuaggio, dal fr. tatouage (ago-puntura), voce haitiana.
Tautologia: gr. [testo greco] = lo stesso e [testo greco] = discorso: voce comune ai vari linguaggi culti; vale «inutile ripetizione di parole esprimente la cosa istessa», ed è vizio. Intendesi anche come figura retorica. Nelle scritture moderne anche di quelle lodate (anzi!) è frequentissima una speciale forma di scrivere che io chiamerei proprio tautologia, la quale consiste nel ripetere la stessa cosa, spesso ripigliando con la stessa parola, geminando uno stesso concetto invece di tendere drittamente al fine, amplificando, cioè, all’infinito! Eppure piace! La qual cosa dimostra che ciò che noi chiamiamo in mal senso retorica, cioè gli abusati artifici dello scrivere, è sempiterna. Spregiamo i vizi e le retoriche di un’età passata, e non ci avvediamo dei vizi e della retorica dell’età nostra. Proprio come colui che ha mala luce!
Tavola molino o molinello o filetto: specie di giuoco di dama fatto su tavola variamente lineata: è detto molino perchè alternando su e giù una pedina, cioè facendo mulinello, si fanno tre punti su due linee. Giuoco specialmente noto agli scolaretti ed ai banchi scolastici.
Tavola reale: V. Tric-trac.
Taverne: voce inglese, dal latino taberna, indica quello che cabaret in francese: luogo publico ove si vendono vino e commestibili. Nel secolo XVIII, prima dell’istituzione dei caffè, erano luogo di ritrovo anche per la gente a modo ed elegante. Ne derivarono gli odierni clubs.
Tavoliere: o anche tavolato chiamano i geografi un territorio livellato in alto (altipiano, pianoro), e specificatamente questo nome è dato alla pianura nella provincia di Foggia, tra l’Appennino ed il monte Gargàno. Tavoliere delle Puglie.
Tavolino o tavola parlante: V. Tiptologia.
Tavolo: per tavola «non si conosce in Toscana» (Rigutini) e perciò riprendesi come voce regionale. Tavolino è da tavola, come seggiolino da seggiola e non da seggiolo. «Sono figliuoli di madre senza padre».
Tazza: per bicchiere è d’uso poetico: «tra le tazze e i coronati vini:...» Parini. Il popolo milanese, usando sovente tazza, per bicchiere, non si deve credere che ciò faccia per forte impulso poetico, ma per più semplice ragione, come io credo; è, cioè, costume lombardo bere il vino in ciotole di terra o di maiolica (tazza), e di questa usanza non solo il contado, ma altresì qualche osteria di città può offrire testimonianza. Da ciò l’estensione della voce tazza per significare bicchiere.
Tè: questa è la grafia comunemente accolta per indicare la nota bevanda per infusione delle foglie del tè (Thea chinensis). Non manca però chi scrive the alla francese (thé), ovvero tea, all’inglese.
Te: per tu: svenevolezza del parlare toscano, a cui molti — non toscani — abboccano come ad una eleganza peregrina. Certo una persona colta di Toscana, se anche lo dice, non lo scrive.
Tea: (o thea) attributo di speciali rose, così nominate dal profumo del tè.
Tea-room: ingl., la stanza ove si prende il tè. Sotto questo titolo trovo in un autorevole giornale italiano la seguente notizia di cronaca: «Tea-room. — È il nome di una istituzione: una specie di club femminile che distinte signore vogliono effettuare, con seri intenti sociali e di be-