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Tabagismo: intossicazione cronica per effetto del tabacco (fr. tabagisme).

Table à the: tavola apposita dove si prepara il tè, e intorno alla quale si seggono gl’invitati. Così con frase francese nell’uso e nel linguaggio del nostro ceto elegante.

Table d’hôte: è la mensa de’ grandi alberghi, servita ad ore e prezzo fisso, a tavola comune o a tavole separate. Tavola rotonda sarebbe la voce nostra, ma non è molto dell’uso.

Table tournante: locuzione francese, abusivamente usata invece di tavolino parlante, (il più comune degli esperimenti di spiritismo. V. Tiptologia).

Tableau: dal latino tabula, in italiano quadro. La voce francese è polisensa, come molte sue consorelle. Ogni opera di foggia quadrata è un tableau: in tale senso è spesso usata da noi, come pure con forza lepida ed esclamativa quando si scopre qualcosa di inaspettato, e noi potremmo dire e diciamo anche: spettacolo! (Tableau! voce del gergo, cui è sottinteso quel tableau!).

Tablier: dal lat. tabula; voce francese che, fra molti sensi, significa grembiule; ma per indicare certa speciale foggia degli abiti da donna, usasi il vocabolo francese. V. Manteau.

Tablò: V. Tableau. Trovo tablò registrato nel diz. del Tommaseo (?!)

Tabloide: voce del linguaggio farmaceutico, pasticca. Dall’inglese tabloid, diminutivo di tablet = tavoletta.

Taboggan: o come altrimenti si scriva, è voce e cosa degli indigeni del Canada: specie di slitta usata per traversare, velocissimi, quelle gelate regioni. Passò, modificandosi, a significare una specie di sport di tal genere.

Tabouret: voce fr., sgabello, ma per indicare quel sedile, di solito a forma di tamburo, senza spalliera nè bracciuoli, basso, imbottito, elegante che adorna i nostri salotti prevale la parola francese.

Tabù: voce della Polinesia, vale sacro; «divieto religioso di toccare o nominare persone od oggetti»: se il tabù è speciale del feticismo della Polinesia, noi ne possiamo tuttavia rinvenire tracce nella storia delle varie religioni. Si dice inoltre tabù, in senso esteso di proibizione assoluta per effetto di superstizione morale, filosofica o sociale. Tabù è voce universale.

Tabula rasa: lat. tavola vuota, raschiata; dove non c’è nulla, fu antico termine filosofico, adoperato per significare l’anima nello stato anteriore alla esperienza ed alla conoscenza: cera da improntare imagini ([testo greco], Platone, Theat. 191), foglio di carta ove nulla è scritto ancora, sono comparazioni metaforiche equivalenti. Da ciò il senso della frase, quale è usata familiarmente: essere tabula rasa, tamquam tabula rasa = non aver nulla in testa, non capir nulla, conservare la più ignorante verginità di impronte e di conoscenza. Far tabula rasa per portar via tutto, è locuzione notata.

Tachicardìa: term. med. (gr. [testo greco] = veloce e [testo greco] = cuore; Gerhardt, 1882)