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Sil | — 446 — | Sim |
briganteschi. Dicesi bosco della Sila estensivamente per indicare luogo o accolta di persone fra le quali non v’è sicurezza, ma continuo sospetto di tradimento, spoliazione, sorpresa.
Silaggio: (V. Silo) parola abusiva, dal fr. silage. In italiano infossamento, conserva di foraggio verde. Non è parola frequente.
Silent leges inter arma: tacciono le leggi fra le armi (Cicerone, Pro Milone, IV), cioè la forza del diritto cede al diritto della forza.
Silhouette: fr., è propriamente il profilo tracciato con l’ombra. Chiamavasi con tal nome un certo signore vissuto nel secolo XVIII, che in un suo castello dilettavasi a tracciar sulle mura i profili secondo l’ombra. Il nome rimase alla cosa. Ombra o profilo, secondo il caso, sono le voci che vi corrispondono. Che bella silhouette, per bella figura, figurina (di donna), è frequente. Il Melzi registra siluetta, ma si usa?
Sillabarista: neol. non bello, usato dalla r. commissione dei libri di testo, per indicare un autore di sillabari.
Si loca: così a Napoli: a Roma, est locanda (= lat. è da affittare): nell’Alta Italia, d’affittarsi; in Toscana, appigionasi, è intitolata la scritta che ponesi su le case da appigionare o affittare. (Questo verbo, secondo l’uso toscano, dicesi meglio dei fondi rustici, che delle case, botteghe, etc).
Silo: nel linguaggio degli agricoltori sono così chiamate le fosse di muratura o naturali ove si stratificano e chiudono i vari foraggi verdi: i quali così compressi e sottratti all’azione dell’aria e dopo tenue e non dannosa fermentazione, si conservano freschi e perciò formano ottimo mangime nelle stagioni successive. L’esempio di tali fosse ci è dato dagli arabi dell’Africa settentrionale per difendere i foraggi dall’arsione del sole, dagli incendi, dai furti. Dicesi anche per indicare le fosse da grano. Silo è in fr. e in ingl., silos in spagnolo. In latino sirus = cripta: Quidam granaria habent sub Terris speluncas quas vocant [testo greco], ut in Cappadocia, etc. Varrone, de r. r., 57.
Silografia: V. Xilografia.
Silurare: neol. abusivo e probabilmente effimero: colpire di siluro o torpedine, noti istrumenti di distruzione bellica in mare. Si è fatto anche il verbo torpedinare.
Siluro: nome dato dall’ammiraglio Saint-Bon a quei noti sottomarini esplodenti che si lanciano dalle navi contro le navi nemiche. Dal nome di noti pesci forniti di organi elettrici.
Silvestro (notte di San): l’ultima notte dell’anno che si suole in molti paesi vegliare sino all’attesa del nuovo anno, banchettando e bene propiziando.
S’il vous plaît: è la formula urbana francese, più tipicamente garbata del bitte tedesco, del please inglese: risponde al sodes latino, al di grazia italiano.
Simboli massonici: V. Massone. Qui aggiungo la parola dormiente che a quel paragrafo fu omessa, e si dice di quel massone il quale pur non cessando d’esser massone (cfr. il motto Semel abbas, semper abbas), pur tuttavia non ha più parte attiva e viva nei consigli e nelle opere della setta.
Simbolismo: gr. [testo greco] = segno convenzionale: in arte è detto simbolismo la tendenza estetica la quale si vale di simboli (naturali, tradizionali, convenzionali), per esprimere un dato contenuto ideale o morale. Il simbolismo è cosa propria dei popoli primitivi: modernamente risorse per raffinatezza estetica e filosofica di alcuni scrittori. Anche la moda di questa scuola letteraria, come il verismo di tipo zoliano, come la scuola dei decadenti e degli esteti, ci venne di Francia. Le symbolisme n’est qu’une exagération du sensationnisme (école fac-similant exactement la vision), un terme ingénieux inventé par le parti auquel apparaît encore trop matérielle la vision subiective et trop peu plastique l’idée (A. d’Escorailles. Le Décadent).
Similia (et): lat. e cose simili o simili persone, e dicesi spregiativamente.
Similia similibus curentur: aforismo su cui ha fondamento in medicina il trattamento omeopatico. V. Contraria contrariis curentur.