Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Sic | — 445 — | Sil |
veam cadunt: lat., se il cieco guida il cieco, ambedue cadono nella fossa. Sentenza a forma di parabola per significare che uno stolto è mala guida e consigliere.
Sic: lat., così, cioè così proprio, e ponesi fra parentesi citando testualmente passi altrui di cui si vuol far notare con intenzione malevola la stranezza o l’errore di giudizio di forma.
Sic itur ad astra: così si arriva alle stelle! (Verg. En. IX. 641), cioè così si eterna il proprio nome, si acquista gloria. Ma quasi sempre il motto latino è ripetuto in senso faceto od ironico.
Si charta cadit tota scientia vadit: specie di verso dall’intonazione maccheronica, detto di chi non sa senza l’aiuto del suggeritore o del manoscritto.
Sicomoro: benchè il sicomoro sia tutt’altra cosa (Ficus Sycomorus dell’Egitto), tuttavia nei paesi nostri la Siringa (Vedi Serenella) è talvolta chiamata sicomoro e proprio dalle persone più istruite! (Calegari).
Sic transit gloria mundi: parole rituali nelle elezioni dei Pontefici, significante l’infinita vanità delle cose umane. V. Fumagalli (op. cit.), e cfr. nell’Imitazione di Cristo (I, 3, 6) il motto: O quam cito transit gloria mundi! Presso il popolo è riferito a persone e cose mondane, e con intenzione di filosofica indifferenza per il loro decadere e scomparire.
Sicut erat In principio: o soltanto sicut erat: locuzione liturgica: si dice familiarmente col verbo ritornare od essere, a modo di sostantivo. Es. siamo al sicut erat, cioè come era prima. Cfr. Plus ça change, etc.
Sic vos non vobis: così voi, non per voi (cioè: così voi lavorate, ma il frutto del lavoro non è vostro). Triste e popolare legge di ingiustizia umana da Vergilio (Vita di V. di Donato) espressa coi noti versi:
Sic vos non vobis nidificatis aves,
Sic vos non vobis vellera fertis oves,
Sic vos non vobis mellificatis apes,
Sic vos non vobis fertis aratra boves.
E dalle bestie agli uomini:
non veste seta chi filò gli stami.
Sicut mater, ita et filla elus: (Ezechiele, XVI, 44) quale è la madre, tale è la figlia: concetto dell’ereditarietà morale noto ed espresso da’ più remoti tempi. (V. Fumagalli op. cit.) Cfr. la novella di Griselda in principio. (Decameron, giornata X, novella X). Nel popolo spesso udii il motto qualis pater, talis filius.
Si dice: locuzione usata a modo di sostantivo: I «si dice», cioè le congetture, le dicerie, solitamente con senso malevolo.
Siedi e favella: così Didone a Iarba (Didone abbandonata, atto I): la gravità melodrammatica metastasiana è volta in beffa, e talora vi si aggiunge siedi favella e taci, ovvero favella e taci!
Siero di Behring: specifico contro la difterite. Mirabile trovato della terapia moderna. V. Sieroterapia, V. Croup.
Sieroterapia: (da serum lat., siero e [testo greco] = cura) neologismo del linguaggio medico che indica un recente metodo di cura delle malattie infettive. Esso consiste nel trarre profitto delle proprietà curative del siero di alcuni animali, vaccinati contro queste malattie. Questo siero è solitamente usato per iniezioni sottocutanee e talvolta intravenose.
Sifilicomio: ospedale ove si cura la sifilide.
Sigaraio: non è solo l’operaio che fa i sigari, ma nell’uso indica il venditore ambulante di sigari (caffè, stazioni).
Signora: per maestra, insegnante, professoressa con l’aggiunto della disciplina insegnata, è «idiotismo vizioso del gergo scolastico milanese». Così la Sig.nana Rosa Errera (op. cit.)., perchè «vizioso»? Si sottintende la signora maestra o professoressa (anzi no, professore!). Cfr. il tedesco Herr Professor, Signor professore, la quale parola è da quel popolo sempre detta con grande osservanza e rispetto.
Signora: per moglie è voce e uso della nostra borghesia. Es. salutami la tua signora. L’uso di tale parola, specie fra persone amiche o di umile stato, mi ha sapore d’affettazione o di ironia involontaria. In fr. è semplicemente femme, ovvero madame, seguito dal nome del marito, se molta non è la confidenza.
Sila: gran bosco di Calabria, rimasto storicamente famoso per i suoi ricordi