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S


S: questa consonante, come è noto, serve ad indicare il genitivo delle lingue a tipo germanico e vale il nostro di. Non so per quale vezzo, o per necessità di commercio, talora ho visto nomi italiani così scritti: Carloni’s, Ginori’s, etc.

Sabbie bollenti: chiamano i tecnici (geologi) certe sabbie sommosse da acque sorgive; specie di fango, che pullula, non bolle. I francesi dicono sables éboulants che vuol dire scoscendenti. Mi sorge il dubbio che questo bollenti possa essere uno svarione. Non sarebbe il primo caso!

Sabreur: voce del gergo francese (letteralmente, sciabolatore) militaire fanfaron. Il tipo dell’ufficiale millantatore e belligero è piuttosto francese che italiano; ad ogni modo in dispetto ed odio degli istituti militari, la parola sabreur non è rara, specie nel linguaggio giornalistico. Dal plautino Pirgopolinice a Managgia la Rocca, la lingua italiana ha copia di voci indicanti, press’a poco, questo personaggio, nè dovrebbe parer necessario ricorrere al francese.

Saccarina: prodotto derivato dal catrame, scoperto da Fahlberg e Remsen, e dagli stessi preparato e messo in commercio come dolcificante. È una polvere bianca con leggero odore di mandorle amare, ed ha una potenza dolcificante 500 volte superiore allo zucchero.

Saccarometro: specie di densimetro su la cui scala si legge direttamente il tanto per cento in zucchero delle soluzioni o siroppi in cui viene immerso.

Sachet: il sacchettino ove si contengono essenze e polveri profumate, il quale si pone fra i pannolini: è usata di solito la voce francese.

Sachet de noce: locuzione francese per indicare il sacchetto ricamato ed adorno, con cifra o, se si tratta di nobili, con corona, il quale ripieno di confetti, la sposa manda in dono alle sue conoscenze, nell’occasione delle nozze.

Sacrebleu = sacredieu = sacrelotte = sacristi: jurons qui se disent à propos de tout et de rien. Modi blasfemi non ignoti a noi, specie i due primi che sono quasi popolari: regali della invasione napoleonica! V. Sacrenòn.

Sacrelotte: V. Sacrebleu.

Sacrenòn: esclamazione volgare che (la nota il Cherubini, Voc. Milanese) ci provenne dalla molto francesemente sonora e scrosciante bestemmia, Sacré nom de Dieu.

Sacrificare: propriamente si dice di cose ed atti solenni (lat. sacra facere): nel senso di privarsi di qualche cosa (da poco) a vantaggio altrui, è estensione non bella che noi togliemmo dal francese (sacrifier). Vero è che l’uso antico e toscano in questo senso rende i puristi benevoli verso tale gallicismo. Lo stosso si dica di sacrificio per rinuncia di cosa gradita; privazione, seccatura, pena, noia.

Sacrificio: V. Sacrificare.

Sacristi: esclamazione blasfema francese uguale a sacrebleu, sacrelotte, etc. A corta gente sacristi pare più corretta e dicevole voce della nostra Cristo! Volgari tutte!