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spiega in parte il perchè di molte bizzarre od ostrogote parole nel linguaggio delle trattorie.

Rosticiana: voce dialettale milanese (rostiscianna): carne per lo piú di porco, fatta saltare a fettine in padella con gran copia di cipolla. E la nobile parola antica arrostieciana^ braciuola di porco arrostita, reg. dal Petrocchi fra le voci morte. Y. ciò che è detto alla parola schiampa.

Rotabile: voce generica per veicolo^ ripresa dai puristi, poiché rotabile vale ©varrebbe ehe può essere rotato. Voce degli uffici e dei giornali.

Rotacismo: {Qcjrauiojiiog = viziosa ripetizione delle erre) indi per estensione scientifica, la difficoltá o l’impossibilitá di pronunciare questa lettera (fenomeno che appare ne’ bambini, indi dispare).

Rota Ruota (Santa Ruota): tribunale stabilito in Roma verso il 1326 da papa Giovanni XXII per giudicare le cause importanti degli Stati della Chiesa e de’ paesi cattolici. Detto Ruota sia perchè questi affari prima di essere giudicati facevano il giro (ruota) dei tre uffici in cui i 12 giudici erano partiti, sia dalla disposizione dei seggi a modo di tavola rotonda cosí da impedire ogni preminenza.

Rotlisohild: nome della piú grande casa bancaria del secolo XIX, fondata dall’ebreo Anselmo R. (1743-1812) di Francoforte sul Meno: nome divenuto sinonimo di persona doviziosissima. Es. «il furto è sempre un furto sia che lo commetta un miserabile o un Rothsehild».

Rotina: V. Routine.

Ròtolo: misura di peso napoletana, di poco inferiore al chilo.

Rotta: dal fr. route.^ è voce del linguaggio marinaresco per indicare la risultante della forza motrice del bastimento, onde le frasi far rotta, dar la rotta (assegnare ai timonieri la direzione), rotta corretta, stimata, navigata. La registra il Tommaseo: manca in molti lessici dell’uso. Yoce necQSsaria.

Rotti: spiceioli, frazione non solo di unitá, ma di decine e di centinaia.

Rottura: per principio di inimicizia, discordia è voce classica. Cfr. tuttavia il francese rupture = division entre per sonnes unies par traile, par amitié, etc. Cfr. il modo nostro essere in rotta.

Ròtula: latinismo del linguaggio anatomico, osso della gamba, di forma irregolare, situato davanti al ginocchio: comunemente, rotella.

Roulement: V. Rullio.

Roulette: tradotta da alcuni in ridetta, è diminutivo di roue, ruota. Questo giuoco d’azzardo o di ventura dal nome francese, che trionfa a Montecarlo ed altrove, viceversa poi è giuoco italiano, antichissimo, come ce lo provano i bandi fiorentini che lo proibivano «anche nelle case private sotto pena a’ cittadini di scudi dieci d’oro». Come si chiamava V La girella o girello. Altra voce nostra semi-morta.

Routler: neol. fr. per significare il velocipedista viaggiatore, non corridore; su strada, non su pista (V. Pista): coureur vélocipédiste qui court sur route.

Routine: dal fr. route = rotaia, carreggio, carreggiata, poi col traslato forte e felice de’ francesi, la pratica l’abitudine o tradizione che fa ripetere automaticamente la stessa cosa, anche se la ragione emenda e rinnova. Dicesi specialmente degli uffici. E come è difficile al somiere uscire di carreggiata, cosi alle amministrazioni il lasciare la vecchia pratica: onde il senso di spregio alla voce routine, tradotta anche in rotina. 1 fr. hanno anche routinier. Es. «Perisca l’Italia e la monarchia, ma si salvi la Routine!».

Rovescio: per disgrazia è il fr. revers, revers de fortune (senso figurato di revers, lat. reversus).

Rowing Frame: ingl., banco a fusi. Vocabolo che non esce dal linguaggio dell’industria tessile. Serve per preparare le spole di stoppino da mettere su le macchine da filare {rings o selfactings).

Rublo: moneta russa d’argento, del valore di circa lire 2,50 di nostra moneta.

Ruche: fr. striscia di tela di lino o di seta di bisso o di merletto, pieghettata, e che serve ad ornare i vari indumenti muliebri. È cosi detta per simiglianza col favo degli alveari, ruche propr. = arnia, bugno.