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Romanzatore: per romanxiere^ è antica parola nostra dal Petrocchi, come al solito, collocata fra le voci morto, ma che vedo oggi rifiorire: manifesto influsso della scuola estetica. È il caso di ripetere con Orazio: inulta renaseentur vocabula !

Rompente: part. sostantivato di rompere^ lo scoglio a fior d’acqua o la riva ove l’onda si rompe e spumeggia, impedita nel suo corso; l’onda stessa o cavallone. Dicesi anche frangente.

Rondeau: V. Rondò.

Rond de cuir: è la ciambella di cuoio su cui l’impiegato sopra pone la parte piú sedentaria del proprio corpo, quindi l’impiegato stesso. Rond de cuir = employé de boureaii. Voce del gergo familiare.

Rondine o rondinella di mare: elegantissimo uccello; appartiene al genere sterna, molto affine al gabbiano. V. Cacai.

Rondinella pellegrina: V. Solitaria 7irir oblio.

Rondò: «(fr. rondeau) sviluppo variato della canzone. Consta di un periodo principale e di due o piú episodi in una tonalitá diversa dalla prima e d’impianto del pezzo. Caratterizza il rondò il ritorno del motivo principale dopo ciascun episodio.» (A. Galli op. cit.). «In tale senso conviene tenercelo come ci teniamo ouverture, stiite ; ma per piazxaletto a capo di un viale è da lasciarsi ai francesi», cosí il Rigutini. I Rondeau infine è nome di un’antica forma di componimento poetico francese.

Ronzinante: (spag. Rocinante) nome famoso del cavallo di Don Chisciotte, paziente, intelligente e fedele compagno dell’Eroe dalla Triste Figura. Usasi in alcune locuzioni con senso estensivo, come inforcare il suo Ronzinante. (Cfr. il fr. roncin., o. il nostro ronzino).

Rasbiffe e rosbif: V. Roast-beef.

Rose, anemoni di mare, o ortiche di mare: come sono dotte a Napoli: voci volgari ádW Attinia. (V. questa parola).

Roseola: (da rosii) terni, med., eruzione di macchie rosee su la pelle, senza o con lievissimo rialzamento: spariscono dopo qualche giorno lasciando una tenue squama. È sindrome di alcuno malattie o stati patologici: macchie lenticolari della febbre tifoide, del vero tifo, della sifilide, etc. e di alcune specie di avvelenamenti. Cosi pur si dice roseola del noto fenomeno vaso-motore, per effetto di emozione (pudore).

Rosetta o Rondella: (traduzione del fr. rondelle, o con voce dialettale milanese, ranella) chiamano i meccanici quella rotella cerchietto di metallo, di cuoio o di altra materia, forata per lo mezzo, che serve per alcuni meccanismi (ingl. washer^ ted . IJntermutterscheibe) .

Rosière: è detta in Francia quella pulcella che ha ottenuto il premio della virtú, fu cioè coronata di rose, il fiore della Voluttá destinato in questo caso a laureare la castitá pudica. Costume ancor vivo in certe terre di Francia, sostituito, però, l’oro o la dote alle effimere rose. La tradizione attribuisce cotesto costume a S. Médard. Ma forse a quei tempi era piú facile trovare cotali pulcelle.

Rosminiano: dicesi non soltanto di que’ sacerdoti che appartengono all’ordine fondato da A. Rosmini (1797-1855), ma equivale altresí a prete liberale, dotto, evangelico, non intransigente.

Rosso scarlatto: dicesi familiarmente, riferendosi alla bandiera rossa del partito republicano, di persona che abbia in politica opinione apertamente republicana, rivoluzionaria: dicesi anche di giornali.

Rossòli: ròssoli.^ dal colore rosso aurato, barboni^ dalle due barbe o barbigli mobili che hanno sotto la bocca, chiamasi volgarmente sul litorale Adriatico la triglia piccola (mullus). La triglia, quando è grossa, è fra i pesci piú pregiati, fin dai tempi dei buongustai dell’antica Roma.

Rossumata: voce lombarda estesa oltre al dialetto (rossumáda e ressumáda)^ deriva da rossumm^ mil., rosso d’uovo., quindi rosso d’uovo sbattuto con vino.

Rostbraten: se in qualche birreria od albergo si vedrá su le note o si udrá dal cameriere questa dura i)arola tedesca, non v’è a credere che sia un piatto speoialo e raro: vuol dire braginola nulla piú (auf deín Roste braten: - cuocere in graticola), come pot-au-feu vuol dir lesso con verdure cotte. È vero che gli uomini mangiano anche con la fantasia, o ciò