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Roc — 422 — Rom


Rocambole: nome che si pronuncia anche italianamente: è il protagonista di una serie di romanzi, dettati dalla infaticabile (e perchè no?) geniale penna di Ponson du Terrail (1829-1871): il quale Rocambole su la gran scena di Parigi compie le più inverosimili ed audaci imprese, di male prima e poi di bene, che fantasia possa pensare. Il nome diventò proverbiale per indicare un abile avventuriero.

Rocambolesco: si dice come attributo di impresa furfantesca audace, drammatica, inverosimile, secondo l’arte del famoso Rocambole (V. questa parola).

Ròccolo: voce ampiamente dialettale che vale, press’a poco, ragna, sottilissima rete, usata per uccellare. (V. il Cherubini, op. cit. che a lungo ne ragiona). Voce usata popolarmente in Lombardia in senso morale per trappola, richiamo, per invescare, irretire.

Rocking-chair: voce inglese a cui risponde esattamente la nostra: sedia a dondolo.

Rococò o roccocò: nome che i francesi diedero ad un noto loro stile architettonico del tempo di Luigi XV (secolo XVIII) e che è caratterizzato da bizzarre e stravaganti esagerazioni e ridondanze. E una derivazione del nostro barocco. Rococò deriva da rocaille, specie di pietra molto usata in detto stile. Del quale stile i francesi incolpano il Bernini nostro, che a lungo dimorò in Francia.

Rococo: = vieux, suranné, ridicule, nel linguaggio familiare francese; e così presso di noi, e familiarmente.

Rodin: noto personaggio dell’Ebreo Errante di E. Sue. Simboleggia il gesuita nelle più spiccate manifestazioni difettive, attribuite a questa setta religiosa. Il nome ebbe, un tempo, un certo valore antonomastico.

Rogare: verbo dialettale della media Italia (lat. rogare), brontolare, minacciando e pretendendo, onde Rogantino o Rugantino, noto nome di nota maschera romanesca, ultima discendente di Pirgopolinice, Capitan Spavento, Matamoros, etc. | Rogare è pur verbo del dialetto romanesco. | Rugare in milanese vale frugare, stuzzicare, tramestare, strofinare, tanto in senso proprio come in senso morale, ma ha altra origine = cioè a frugare o frucare in italiano.

Rogatoria: antica voce del linguaggio forense che vive nella frase assumere per rogatoria un teste lontano ovvero un ministro del re: cioè delegare ad un giudice di assumere la deposizione e spedirne il processo verbale all’autorità delegante anzichè far comparire il teste lontano o il ministro a deporre in giudizio.

Roggia: voce lombarda ant. ronsgia e rosgia; fossa derivata da fiumi per irrigazione per muovere mulini o gualchiere.

Rola: voce del dialetto romagnolo, vale focolare (Metatesi di lares?).

Rôle: (lat. rotulus) per ufficio, parte, voce francese usata per vizio.

Roma locuta (est) causa finita (est): Roma (come suprema autorità della Chiesa ha dato la sua sentenza) ha parlato, e la causa è finita. Il motto che si ripete parlando di Autorità, o Tribunali, o persone presso le quali risiede la facoltà del giudicare e dirimere comunque le questioni, deve essere di antica formazione popolare: altri ne vuol trovare le origini in S. Agostino, Serm. 131, 10.

Roma o Morte: locuzione storica (18621870): noto grido e programma logico garibaldino e del così detto partito di azione: soffocato ad Aspromonte ed a Mentana, trasse la monarchia Sabauda sul Campidoglio. Per l’origine del motto cfr. il Guerzoni, Garibaldi, voi II, pag. 302-303.

Roma per toma (capire): vale, familiarmente, intendere una cosa per un’altra, fare il sordo. Antica locuzione, notata nel Cherubini. V. Prometter Roma e toma.

Romanesco: il dialetto parlato in Roma e assurto a dignità di arte per opera di G. Belli e ai dì nostri, del Pascarella.

Romanista: studioso delle lingue romane o romanze (neo-latine).

Romano de Roma: frase tipica di cui si serve il popolano, specialmente di Transtevere, per distinguersi dai non romani, dimoranti a Roma: traduzione libera del civis romanus sum.