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Relais: fr., da re e laisser = lasciare, cambio di posta. Nel linguaggio telegrafico è così chiamato anche da noi un apparecchio il quale automaticamente serve a rafforzare la corrente elettrica affinchè questa possa compiere un dato percorso. La parola italiana, da alcuni usata, è soccorritore. I francesi non hanno buttata via la loro antica parola, bensì l’hanno adattata al nuovo senso.
Relàta rèfero: riferisco ciò che si racconta; motto latino, e si dice con intenzione, o di significare più che non si dica, o per scagionarsi della responsabilità delle cose dette. Cercarne remote origini parmi soverchio acume. V. per chi ne vuole sapere di pili, Fumagalli. Chi l’ha detto?
Relativamente: è termine opposto ad assolutamente: ma in vece di rispetto, riguardo a, per, in quanto a etc., spiace ai puristi come gallicismo. Ma per quanto gallicismo e «lungo come un serpente» (Tommaseo), vive nell’uso nè manca di buoni esempi. Eh, di parole lunghe come veri serpenti quei valenti puristi ne troverebbero sì al giorno d’oggi, che sono così difficili che io le consiglio a chi abbia bisogno di starnutire!
Relativo: nelle locuzioni così comuni come le seguenti: le spese relative (occorrenti), carrozza coi relativi cavalli, caffè con relativo zucchero (qui il relativo è inutile si dice per grossa ostentazione di lepore), ricerche relative a cioè concernenti, riguardanti, è aggettivo ripreso dai puristi come gallicismo: confermato dall’uso, specie degli uffici. Relativo è opposto di assoluto.
Religione dell’umanità: locuzione abusata che trae origine dal sistema di Augusto Comte (1798-1857), filosofo francese positivista, il quale considerò l’Umanità come un ente supremo, degno di culto.
Relitto: (lat. relictus = abbandonato) come termine dei periti vale piccolo appezzamento chiuso entro altre proprietà. Relitto dei fiumi, terreno abbandonato dalle acque (V. Golena), relitti del mare, terreni che il mare, ritraendosi, lasciò asciutti.
Relitti: (lat. relictus) term. mar., avanzi di naufragio, venuti a galla o gettati su la costa dal mare. Questa parola, non notata, traduce la francese épave (basso latino espavus, lat. expavidus, pauroso, indi sperso).
Remington: specie di fucile a retrocarica, e macchina da scrivere: dal nome dell’inventore (Philo Remington di Nuova York).
Remontoir: voce fr. e, interamente, montre à remontoir, poi remontoir soltanto, cioè l’orologio non a chiavetta, ma che si carica dal centro del quadrante per mezzo di due ruote dentate che in esso sono e formano il remontoir. Orologio a ripetizione o ripetizione senz’altro, chiamavano i nostri vecchi quell’orologio da tasca che suonava, ripeteva le ore.
Renaissance: in certo linguaggio occorre frequente di udire: stile renaissance; una casa, una stanza stile [senza in, ben inteso] renaissance. In italiano v’è Rinascita. Degno di triste meditazione è il fatto che nella nazione la quale prima, nel XV secolo, irradiò il mondo con la civiltà esplodente dall’anelito e dal concorso di molteplici elementi di pensiero e di opere e denominò con voce propria la cosa, si usi la forma francese della parola. Il dire che si allude alla rinascita di Francia è artificio di ragionamento.
Renard: fr. volpe, ricorre nel linguaggio letterario nominando il Roman du renard, noto romanzo allegorico francese dell’evomedio. | Ricorre nel linguaggio della moda. Così nell’anno 1900 furono imposti dalla Francia alle donne certi collari fatti di pelli di volpi caudate ed unghiate, che esse portavano con gran disinvoltura al collo, dando sembianza di Ercole che è avvolto nella pelle del leone Nemeo. Questi collari erano semplicemente chiamati renard, se fatti di volpe. V. Manteau.
Rendersi defunto: goffa locuzione, talora usata per lepore. V. Defunto.
Rendez-vous: ritrovo, appuntamento. Voce francese divenuta mondana, quindi universale, e però fu accolta anche in tedesco. Notevole però è il fatto che mentre da noi molte parole tendono a cadere e se ne sostituiscono senza discernimento di straniere o di ibride, in Germania appare la tendenza a richiamare la lingua