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Rag | — 402 — | Ral |
Ràgade: term. medico, [testo greco] = rottura: spaccature delle parti molle, alle mani, alle labbra etc., prodotte per lo più da agenti irritanti: (setola).
Ragazza allegra: V. Donna allegra.
Ràggia: specie di pesci, così detti dalla loro forma raggiosa: lat. raja, fr. raje.
Raggiera: adornamento del capo delle contadine della Brianza, formato da spadino d’argento che formano attorno al capo raggiera o corona di raggi.
Raggi X: o raggi di Roentgen che ne fu lo scopritore. (V. Crookes (tubi di)]. Tali raggi non solo permettono la così detta fotografia di ciò che è occulto e invisibile all’occhio (V. Radiografìa), ma hanno speciale potere come i corpi radioattivi.
Raggi Roentgen: ovvero raggi X: V. questo paragrafo.
Ragion di Stato: considerazione di interesse publico a cui è subordinato il governo dello Stato. (Ragione di Stato è il titolo della maggior opera di G. B. Botero, 1540-1617, specie di codice delle monarchie assolute che dominarono in quei tempi).
Ragione sociale: è il nome che viene assunto da un’azienda commerciale quando si tratta di Società; per es. Ditta Rossi & C. (fr. raison sociale).
Ragioniere: si suole dire anche di donna, in vece di ragioniera, da che si cominciò a conferire alle donne tale diploma. V. Professore.
Raglan: nota specie di pastrano, con alcune bizzarre od eleganti varietà di taglio che lo distinguono dalla forma comune di tali indumenti. Il nome deriva da lord Raglan, generale inglese, morto di colera all’assedio di Sebastopoli (1788-1855): in origine fu un impermeabile. Vedi giuochi della storia: molti personaggi lasciano il loro nome congiunto a nomi di vesti di vivande! V. alla parola Vestito.
Ragnare: in romagnolo vuol dire leticare: nel vernacolo lucchese rugnare = grugnire, e rugliare = urlare, sonar cupo. Devono essere verbi della stessa radice di grugnire = lat. grunnire.
Ragoút: sost. verbale fr. di ragoùter, che significa eccitare il gusto, l’appetito. Non mi pare che risponda alla voce «stufato» come è detto nel Lessico del Fanfani ed Arlia. Nel Napoletano intesi di frequente ricordare con la voce ragù, la carne drogata e steccata di lardo il cui sugo o brodo si versa sui maccheroni. In altre parti d’Italia quella salsa di carne che serve a condire il riso, la pasta, i legumi si chiama concia, sugo, sughillo, bagna. A Bologna, la patria oltre che di Irnerio, di Iacopo della Lana, del Guinizelli, anche delle auree tagliatelle, diconsi tagliatelle pasticciate quelle con sopra il pasticcio, per l’appunto il ragoût, fatto di filetto, fegatini, tartufi, lardo, droghe e simili finezze. Nel senso di piattello stuzzicante, a ragoût risponderebbe il nostro intingolo, manicaretto.
Ragù: V. Ragoût.
Rak o rach: scrittura francese di voce araba che vale distillato. Nota specie di liquore. V. Arak.
Raid: ingl., vale incursione armata, razzia, e per estensione la parola è trasportata nel linguaggio dello sport per indicare una gara di corsa equestre tra punti lontani.
Railway e Railway-company: per via ferrata, società delle etc., occorre ne’ giornali ricordando le ferrate inglesi. Vero è che questo rail = rotaia, guida (voce accolta nel francese moderno) è stato consegnato nel codice penale italiano, § 657. È facile pensare con quanto amaro gusto il Fanfani ha infilzato questo svarione dei nostri mandarini burocratici! A conforto del Fanfani si può assicurare che rail non si usa più, se non nel derivato deragliare. V. questa voce.
Rajah: titolo dei principi indiani, oggi tributari dell’Inghilterra. Maharajah = gran principe da cui dipendono altri rajah. La grafia italiana raià parmi poco dell’uso.
Ralinga: o gratile, term. mar., cavo catramato a tre legnuoli, o cavo di fili di acciaio, poco torto, che si cuce ingiro alla vela per rinforzarne i lati.
Rallié: da rallier = rilegare, raccogliere, nel linguaggio del giornalismo e della politica francese sono così denominati quei deputati francesi della parte