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Pat | — 362 — | Pav |
guaggi culti. Hegel usò questo termine per significare la passione che muove le umane operazioni. Patos dicesi anche per sentimento, commozione estetica, artistica. (Cfr. patetico).
Patria potèstas: lat. la potestà o diritto del padre (o della madre) sui figli minorenni, secondo le leggi: storicamente patria potestas indica il diritto assoluto che in Roma antica il padre avea sui figliuoli e su la famiglia.
Patrìotta: è voce relativamente recente, come è noto, venutaci con la Rivoluzione francese e con Napoleone, i quali dando agli Italiani l’idea nazionale moderna, ci diedero pure il vocabolo. Anzi in quei tempi patriota (grafìa più conforme al fr. patriote) valse come giacobino, republicano; e anche oggi il senso politico non è disgiunto talora da tale parola; ed è per ciò, forse, che patrio non è proprio uguale a patriottico. Patriotta, patriottico, patriottismo sono appuntati dal Fanfani, ma certo la Nuova Crusca li dovrà accogliere come sono accolti e fatti italiani nell’uso. Qui si notano soltanto come storia della parola. I puristi consigliano la grafìa patriotto, la quale dal Petrocchi è dichiarata più popolare. Parmi invece fuor di Toscana più comune patriotta. Patriotta è popolare per compatriotta. Patriotta per liberale, spesso in senso caustico, è pur del popolo. Che bel patriotta!
Patrocinio gratuito: V. Gratuito patrocinio.
Patta: term. mar., ciascuno di quei triangoli di ferro fucinato alle estremità delle marre dell’ancora, che serve a far presa nel fondo. Son dette anche Palme. Voce antica.
Patte d’oie: lett. in francese zampa d’oca, o zampa di gallina come noi si dice, cioè quella ruga all’angolo dell’occhio che si parte in tre solchi.
Pattes de mouche: fr., letteralmente zampe di mosca; detto di scrittura sottile minuta.
Pattinaggio: V. Pattino. Dal fr. patinage.
Pattinatore: fr. patineur. V. Pattino.
Pàttino: noto zoccolo di acciaio che si adatta alla scarpa per isdrucciolare sul ghiaccio: dal fr. patin, rad. patte (cfr. piede che ha la stessa etimologia). È parola ripresa dai più rigorosi puristi. Del resto non mancano antichi esempi: zoccolo da ghiaccio si potrebbe dire, ma non usa, e così sdrucciolare sul ghiaccio è meno comune, per chi attende a tali esercizi, di pattinare; der. pattinaggio, pattinatore. Pattino è anche termine dei meccanici, e vale genericamente anche testa a croce, attacco, cioè, dell’asta dello stantuffo con la biella (crosse de tige fr., Kreuzkopf, ted., cross-head, ingl.) V. Skating-ring.
Pauperismo: è voce ingl., pauperism, notato come neol. in francese: è la miseria considerata non negli individui singoli, ma nel complesso. L’epidemia della povertà, come disse il Fontenay.
Pauper ubique jacet: il povero dovunque giace. Così Ovidio (Fast I, 218). E Perpetua a Renzo: «Mala cosa nascer poveri, caro Renzo!» E Agnese al cardinal Borromeo: «I poveri, ci vuol poco a farli comparir birboni». Promessi Sposi, Cap. XXIV. Del resto questi pensieri di vera sapienza puoi leggere anche nei mirabili colloqui di Don Chisciotte con Sancio Pancia. Ed è per questo che Cristo, non potendo aprire ai poveri le porte della terra, assicurò quelle del Cielo.
Pavana: nome di antica danza di origine spagnuola, figurata, magnifica e solenne. Danzavasi con cappa e spada, e le dame con diadema e strascico. Il nome sembrerebbe derivare da padovana = danza del contado di Padova. Nel linguaggio mondano tale parola ricorre più spesso alla francese, pavane.
Pavesare: pavese denotò in antico una specie di scudo (probabilmente da Pavia) o rotella; e molti pavesi formando testudine eccellente per la loro quadratura e dando bellissima vista per i loro vivaci dipinti, ne venne pavesare = difendere con pavesi e pavesata = difesa. Indi pavesare si usò nel senso di ornare e pavese nel senso di banderuola messa alla maniera de’ pavesi, massime sui navigli, in segno di festa: dove, come la bandiera porta lo scudo principale, così le banderuole portano emblemi e colori bizzarri e svariati alla