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pale. È l’anima del popolo penetrata nel tronco informe, marmoreo che venne scavato e rizzato in via di Parione presso la bottega di un sarto di nome Pasquino che godea fama di uomo assai arguto e satirico. Da esso l’informe busto prese nome. La moderna libertà di stampa tolse valore e forza alla satira di Pasquino. Pasquino diede nome ad un noto giornale satirico, nel modo stesso che L’omm de preia (l’Uomo di pietra) statua marmorea che era in una casa della Corsia de’ Servi (ora Corso V. E.) in Milano, diè titolo ad un giornale satirico milanese.

Passabilmente: per discretamente, mediocremente, così così, abbastanza, es. io sto passabilmente, ricorda ai puristi il passablement de’ francesi.

Passacaille: fr., dallo spagnuolo passa calle, cioè a dire ballo per le vie. Nome di ballo assai vivace e leggiadro, press’a poco come la gavotta e il minuetto; assai in voga nel sec. XVII. Passacaille è tanto il ballo come la musica. G. S. Bach elevò a grande severità questo genere mondano. La forma italiana passacaglia mi pare poco usata.

Passaggio: per passo, squarcio, brano di scrittura od autore, ricorda ai puristi il fr. passage.

Passare all’ordine del giorno: V. Ordine.

Passare il Rubicone: vale acquistare nuova coscienza, assumere attitudine risoluta e chiara entrando in altro campo di idee, seguendo altro più vero e miglior partito: motto derivato dal varcare che fece Cesare in armi il confine d’Italia (Rubicone) contro il divieto del Senato. V. Jacta alea est. Intesi anche dire passare l’Acheronte.

Passare in giudicato: dicesi delle sentenze che diventano definitive e non suscettibili di ricorso. Dicesi di questione già decisa e finita.

Passata la festa, gabbato lo santo: ottenuto il beneficio si dimentica il benefattore e il santo che si pregò per la grazia: dicesi anche nel senso: le cose hanno valore secondo il tempo. Il motto è di origine napoletana, probabilmente dai voti fatti a S. Gennaro.

Passatella: voce romanesca. V. Tocco.

Passeggiata militare: dicesi di impresa di guerra facile a compiersi. È versione del francese, Promenade militaire; marche de quelques heures qu’on fait faire à un régiment autour du lie de sa residence, afin d’exercer les soldats. Figurato Cette expédition ne fut q’une promenade.

Passe-partout: fr., così è detta la chiave unica che apre tutte le serrature di una casa di uno stabilimento. Per ampliazione poi dicesi: l’oro è un passe-partout, (apre tutte le porte), questa lettera è un passe-partout, etc. Così si chiamano inoltre certe cornicette di cartone.

Passe-pied: nome di antica danza vivace, in tripla semplice: la parola francese trovasi anche tradotta in passa-piede.

Passerella: in marina indica quel ponte posto nel senso longitudinale dei piroscafi che mette in comunicazione il palco del comando col cassero. Ponticello di sbarco. Usasi anche per cavalcavia. Dal fr. passerelle.

Passerotto: per sproposito, ha esempi classici del ’500. V. Gherardini, op. cit., Dicevasi familiarmente di errore di stampa, gambero giornalistico, etc. Da passerotto (passero da nido), che facilmente si prende; così facilmente si cade nell’errore.

Passibile: propriamente vale atto o disposto a patire: nel gergo curiale per indicare chi è condannato a patire una pena, è pei puristi voce tolta dal fr. passible. Dicesi anche nel senso che può sostenere (suscettibile) nel linguaggio amministrativo. Es. la tassa sui fabbricati è passibile di aumento. «Maniera sguaiata» (Rigutini).

Passim: lat., da ogni parte, senz’ordine, in ogni luogo. Dicesi spesso per accennare ad una parola o frase o idea ripetuta assai volte nel corso di un’opera.

Passionale: nei nostri diz. vale Libro contenente, gli atti dei Santi Martiri, Passionarium. Nel senso di appassionato è neol. dal fr. passionel. Eppure v’è un esempio del Carducci: «Una musica fantastica attrasse le coppie entro un cerchio magico e con le cadenze via via più passionali, le trascinò a turbine». Carducci, versione di un passo dello Schuré, Histoire