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Odo — 340 — Oil

profano (indegno di essere ammesso nel tempio) volgo e me ne scosto. Orazio, Ode I, lib. III. Locuzione eretica agli orecchi di taluno, se detta in senso politico, ma che non cesserà di esser vera e ripetuta in senso filosofico morale, come appunto intese il gran poeta latino. Cfr. Vil maggioranza.

Odorare il vento infido: familiarmente vale fiutare il pericolo e quindi cercare fuga e scampo, e si dice di gente che ha conti da rendere alla giustizia. Dicesi anche per celia. Cfr. il Manzoni, P. S. Cap. XI.

leva il muso, odorando il vento infido.

Oeil de boeuf: fr., occhio di bue, cioè finestrina ovale (onde il nome storico dell’anticamera regia in Versaglia).

Offellèe fa el to mestèe: sentenza del dialetto milanese, nota oltre i confini di quel dialetto. Già C. M. Maggi si era similmente espresso: I mestee i ha da fa chi je sa fa. Cfr. Ne ultra crepidam.

Offenbachiano: suona buffonesco, ridicolo: da Giacomo Offenbach (1819-1880) di Colonia, ma francese di elezione e di vita; fecondissimo autore di operette comiche.

Offrire il fianco: porgere in una questione il lato più debole o vulnerabile.

Oga Magòga: dicesi per beffa di paese lontanissimo e incerto. Nella Bibbia Gog è la personificazione del popolo nemico di Israele, poi gog magog passò a significare paese straniero e lontano.

Ogiva: nervature che s’incontrano diagonalmente nelle volte della architettura gotica e vi formano scompartimenti angolari. Der. ogivale. Etim. incerta. V. Zambaldi, op. cit. Perchè poi il Petrocchi ponga «ogiva» fra le voci antiquate, non so.

O gran bontà de’ cavalieri antiqui!: (Ariosto, Orlando Furioso, I, 22.) Dicesi tuttora in vario senso e con intenzione di ironia o di celia.

Ohm: questo è nome di matematico e fisico tedesco insigne (Simone Ohm, 1789-1854). Per deferenza ai suoi lavori venne dato il nome di ohm all’unità pratica di resistenza elettrica: resistenza offerta ad una corrente costante da una colonna di mercurio, alla temperatura del ghiaccio fondente, della sezione di un millimetro quadrato e della lunghezza di 106 centimetri, che è l’ohm legale. L’ohm internazionale poi è il valore, dell’ohm quale venne definito dalla Conferenza tenuta a Chicago nel 1893 dai delegati dei governi e, risponde al valore vero dell’unità pratica di resistenza elettrica: è definito dagli stessi elementi che definiscono l’ohm legale, salvo che la lunghezza della colonna di mercurio deve essere di cm. 106,3.

Oide: suffisso in origine delle scienze fisiche, indi frequente in molte voci, la più parte neologiche, come mattoide, socialistoide, anarcoide etc. Su tale desinenza mi piace riportare questa nota fra seria e faceta che leggo in un giornale: «Oide è una desinenza condiscendente e compiacente che viene dalla parola greca [testo greco], che vuol dire species, forma, statura, modus, status rei; cioè apparenza, sembianza, imagine, visione, forma, statura, modo, stato di una cosa, a seconda dei casi. Questa desinenza nell’appiccicarsi al sostantivo italiano, perdette l’epsilon greco davanti all’o con cui finivano i primi sostantivi italiani, e così abbiamo l’oide, e abbiamo la fabbrica di tutti i sostantivi italiani in oide che ci abbisognino; come, per esempio, monarcoide, clericaloide, republicanoide, liberaloide, e via via, coniatene quanti ne volete, fino al rompiscatoloide. Quell’eidos, che diventa poi oide, è dunque significatore ora di apparenza, ora di forma, ora di statura, ora di modo, ora di stato: ma non proprio della sostanza della cosa: significa solo quel che sembra una data cosa. Questa sua facoltà rende l’oide idoneo ad essere adoperato come espediente per trarsi d’imbroglio quando non si sa bene definire un soggetto, una persona, un’opinione, un modo di pensare, di agire.» Vocabolo che è segno dei tempi!

Oidio: (da [testo greco] = uovo) genere di fungo parassitario: nefasta crittogama che si manifesta in forma di bolle sui pampini e impedisce il crescere e il maturare del grappolo. In Romagna i villani la dicono manna.

Oïl: lingua d’oïl. V. Oc.