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fa è così grande che anzi meraviglia la resistenza e la forza di adattamento che l’uomo possiede! Ad ogni modo è certo che l’eccesso del lavoro intellettuale odierno, il tormento dell’ambizione e del riuscire, le lotte e le emozioni delle imprese commerciali, le cure della vita publica, le eccessive pretese sociali, l’avidità di un sempre migliore benessere del lusso, la vita tumultuosa delle grandi città e altre malsane influenze spiegano il diffondersi di questa malattia. Come della parola isterismo, così si abusa della parola neurastenia, la quale è adoperata per indicare anche un passeggero esaurimento nervoso.
Neurastènico: chi soffre di neurastenia. V. questa parola.
Neuropatia: da [testo greco] = nervo e [testo greco] = affezione. Con questo nome i medici designano uno stato di debolezza del sistema nervoso centrale, considerato specialmente sotto il rapporto delle funzioni psichiche. La neurastenia, ad esempio. Der. neuropatico.
Neutralizzare: neologismo, dal fr. neutraliser, (lat. neuter = nè l’uno nè l’altro): dal linguaggio della chimica è passato (solito trapasso) a quello politico e morale ed è assai dell’uso. Spiace ai puristi che consigliano rendere inefficace, distruggere. V. Paralizzare.
Nevrastenia: V. Neurastenia.
Nevrosi: (gr. [testo greco] = nervo e il suffisso osi, gr. [testo greco], indicante le malattie di forma cronica), nome dato genericamente ad un gruppo di affezioni i cui sintomi dimostrano un turbamento delle funzioni del sistema nervoso, senza che l’esame anatomico riveli alcuna manifesta lesione degli elementi di detto sistema.
Nevvero: V. Neh!
Ni cet excès d’honneur, ni cette Indignité: dicesi frequentemente per indicare l’esagerazione in bene o in male nel giudicare cosa o persona. È un verso alessandrino del Voltaire. Et je n’ai merité | ni cet excès d’honneur, ni cette indignité.
Nichelino: le monete di nichelio da 20 cent. , messe in circolazione in questi tempi, sono spesso così chiamate. Voce di conio popolare. Diconsi anche ventino.
Nickel: o nichel e italianamente nichelio, nota specie di metallo bianco; dallo svedese nickel.
Nictalopìa o nittalopia: term. med., indebolimento della vista per cui gli oggetti sono meglio distinti con luce crepuscolare (letteralmente del greco, vista notturna). In fr. héméralopie.
Niente, buono per gli occhi: locuzione nostra popolare (con forza ironica) che trae origine dalla volgare opinione che le infiammazioni degli occhi si guarissero da sè, nè richiedessero cura alcuna.
Nietzschenismo: le teorie del filosofo poeta Federigo Nietzsche; massimo assertore dell’individualismo filosoficamente concetto e profeta di un’umanità superiore alla presente, nella quale il superuomo starà all’uomo presente come il pitecantropo sta all’uomo. Questa trascendentale concezione aristocratica, lampeggia tra bellissime fantasie e fulminee intuizioni di verità audacissime (V. Superuomo ed Esteta). F. Nietzsche (1844, 1900) nato in Sassonia, fu educato per la carriera ecclesiastica a Bona ed a Lipsia. Reietta questa carriera, fu professore di filosofia a Basilea (1870). Entusiasta, indi nemico di quel grande epico e filosofo della musica che fu R. Wagner, ne risente il fascino e l’influsso artistico. Abbandonò nel 1880 l’ufficio di professore: visse di ricche rendite: attività intellettuale incessante. Fu nel 1889 colpito da inguaribile insania, e si chiuse nel più spaventoso stupore la mente che tanta luce geniale aveva accolta. NB. Molti senza essere indicati dal Nietzsche, si credettero e si credono in dovere di rappresentare i furieri precorritori di questa umanità nuova, onde il tipo dell’Esteta e del Superuomo, lagrimevoli nichilisti morali, ma senza audacia, nè ingegno, nè convinzione; bell’esempio di quel fenomeno che è detto con voce inglese snobismo.
Nigra sum sed formosa: son bruna ma bella. (Cantico de’ cantici I, 4).
Nihil de principe, parum de Deo: classica norma di quieto vivere per i sudditi degli antichi governi assoluti o teocratici: cioè l’autorità umana e divina non deve essere discussa: meno se ne parla e meglio è. Questa formula è ricordata dal