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Re. Sotto Luigi XIV designò specialmente il Delfino. Monsignore il re o lo re leggesi nelle antiche nostre prose ove si parla dei re di Francia.
Monstre: nel linguaggio popolare la lingua francese seguendo l’indole sua iperbolica, chiama monstre tutto ciò che è anormale, fuor del costume, assai grande, quindi un bouquet monstre, un établissement monstre, etc. In tale senso da noi si usa talora questa parola, e in ciò sta la servile imitazione. Monstre, dal latino monstrum (quod moneat voluntatem deorum).
Montagnardo: e così la voce montagna nel noto senso politico, provengono dal fr. montagnard e montagne. Al tempo della Convenzione di Francia i più accesi Giacobini sedevano a sinistra e in alto: da ciò il nome tramandatosi ne’ Parlamenti.
Montarsi la testa: V. Montatura.
Montatura: nel linguaggio familiare usasi per esagerazione, cosa artificialmente ad arte montata con un dato fine. Così dicesi montarsi, montarsi la testa per esaltarsi, scaldarsi la testa. V. autosuggestione. Il fr. ha appunto monter la tête. Talora montatura equivale a macchinazione, trama.
Monte (a): nel giuoco delle carte la locuzione andare o mandare a monte per annullar la partita, è locuzione tanto toscana come della più parte de’ nostri dialetti. Dicesi anche di progetto, divisamento mancato. A monte = non se ne tenga conto, non se ne parli più, (familiarmente parlando).
Monte di Venere: V. Appendice.
Monteur: così nel linguaggio dell’industria meccanica si chiama con voce francese quell’operaio che monta e compone nel loro luogo definitivo i vari pezzi di una macchina.
Montista: nel dialetto lombardo, i locatari del monte di Pietà.
Mont-joie (Saint-Denis): grido di guerra de’ Francesi nell’Evo Medio, dal monte presso Parigi ove S. Dionigi ebbe la gioia o compenso del martirio: Montegioia, o Mongioia. «Mongioia cavalieri» è, ad es., il grido dei signori francesi alla battaglia di Benevento come racconta G. Villani nella sua Cronica, VII, 8, 9. Singolare la forza che aveva l’italiano nostro antico di assimilare i nomi stranieri, anche i più difficili! Hawkwood diventava l’Acuto; Valois, Valese, etc. e questa assimilazione si compiva in modo naturale e popolare. Oggi questo importante fenomeno più non si avverte.
Monroe (dottrina di): così sono chiamati certi principi di diritto internazionale espressi da Giacomo Monroe, presidente degli Stati Uniti dal 1817 al 1825, in suo messaggio del 2 dicembre 1823. Il concetto ne è questo: il sistema coloniale europeo non può applicarsi alle nuove condizioni dell’America però che tutto il gran continente è formato di Stati che hanno i medesimi diritti delle nazioni europee per quel che riguarda la loro indipendenza. Il fatto della prima occupazione o della esplorazione non costituisce un diritto di sovranità per gli Europei su quel continente, i cui possessi non possono d’ora innanzi dipendere che da trattati o da guerre. La dottrina di Monroe si venne in questi tempi sempre più concretando nel concetto dover essere l’America degli Americani, (specialmente di quelli degli Stati Uniti, vero imperialismo di razza!)
Montura: per divisa, uniforme non è voce «franciosa» come dice il Fanfani, ma d’origine — credo — lombarda. Il Petrocchi la fa derivare dal francese, ma monture vuol dire altra cosa, cioè cavalcatura. Per dire montura nel senso di assisa, in fr. si dice uniforme. Del resto questa montura è voce dell’uso da tempo.
Monumenti Vespasiani: così sono detti talora gli orinatoi publici in forma di edicola e di torrette, dal nome dell’imperatore Vespasiano quod etiam urinae vectigal commentus esset (Svetonio, Vespasiano, XXIII). Ma tale nome a simiglianti opere è di primo conio francese vespasienne = urinoirs publics sous forme de petites guérites ou de colonnes.
Mops: noto e piccolo cane di lusso; assai bruttino e comico con quel suo muso nero e rincagnato a mo’ del molosso (bulldog) a cui rassomiglia: pelo lucido e raso color caffè latte, orecchio corto che oggi più non costuma cimare. Pesa circa kg. sei, ma ha il difetto dì facilmente impin-