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Maestra: nel ling. mar., indica la maggior vela del bastimento, così quadro come latino, e insieme la più bassa e centrale. Detto dell’albero della nave, V. Albero.
Màfia e non màffia: associazione o consorteria, con forte carattere di setta e di violenza, fiorente — ancorché illegale — in molte terre di Sicilia. (V. per le affinità di filosofia storica, Manzoni, P. S. Cap. I.) «La parola màfia viene dal gergo delle carceri donde uscì solo nel 1860 per mezzo di una commedia del signor Rizzotto, che descrisse l’associazione ivi esistente. Fu allora adoperata per indicare un altro fatto sociale che prima non aveva avuto un proprio nome» . P. Villari, nota alle sue Lettere meridionali. V. Allongi, La Mafia, Remo Sandron, 1904. L’etimologia della parola non è certa. Lo Zambaldi op. cit. dice: forse dall’arabo.
Mafioso: o imitando il suono dialettale, mafiuso, settario appartenente alla mafia; o dicesi genericamente di persona partigiana, come camorrista.
Magattèll: voce milanese vale burattino, cioè il fantoccio che si manovra dal di sotto introducendovi la mano. Il Cherubini spiega la parola come una corruzione di un imagitelli, lat. imaguncula = piccola imagine.
Magazine: (pronuncia mag-a-zèn) voce inglese, usata per indicare quelle Riviste, adorne di vignette che sono come un magazzino o miscellanea di vari scritti di natura dilettevole, varia e pratica per la coltura democratica e spicciola dei nostri giorni. La prima stampa di tal genere in Inghilterra fu il Gentleman’s magazine nel 1731. Molte riviste italiane si sono informate a tale costume straniero, facendo delle vignette e delle curiosità il principale loro pregio. È un progresso?
Magazzeno: per magazzino è versione della equivalente parola francese, che si pronuncia magasen. Appartiene al numero di quei gallicismi che, se anche non sono evitati, sono generalmente riconosciuti come difettosi.
Maggiostrina: voce milanese acconciamente e talora lepidamente detta per indicare il cappello di paglia (la paglietta) che si porta in sul venire della buona stagione. Maggiostrinna inoltre è diminutivo dialettale lombardo di magiòstra = fragola. Avvertasi che maggiostra e magiòstra per grossa fragola, è voce registrata anche ne’ diz. italiani (Scarabelli, Gherardini) e dal Petrocchi fra le voci morte.
Maghetto: emiliano e romagnolo, macone umbro, indica il ventriglio dei polli, dal tedesco magen. Voce press’a poco comune nei vari dialetti italici, venuta forse col dominio de’ Longobardi. In milanese magòn = stomaco dei bovini, e accoramento (verosimilmente dal riflesso doloroso nell’epigastrio, quando si è afflitti).
In cá del pover omm gh’è sto magòn
tucc se lamenten e tucc han reson!
(Maggi, Fal. Fil. I, 9).
Nel milanese volgare per indicare il ventriglio ne’ polli dicesi perdée.
Magiòstra: per fragola è puramente dialettale lombardo. V. Maggiostrina.
Maglieria: neol. nel significato di negozio di maglie ovvero di ogni genere di maglie.
Magna Charta: è per gl’inglesi press’a poco ciò che lo Statuto Albertino per gli italiani. La Gran Carta data sin dal 1215, e fu per domanda de’ baroni d’Inghilterra concessa da re Giovanni Senza Terra, e poi confermata nel 1624 da suo figlio Arrigo III. Questo Statuto che stabilisce il diritto, la giustizia e la libertà del popolo rivendicandolo da ogni illegalità e violenza, è sino ad oggi considerato come il fondamento vivo e solenne delle franchigie costituzionali dell’Inghilterra, e molto valse ad educare quel popolo ai liberi ordinamenti.
Magnalio: lega di magnesio ed alluminio in proporzioni diverse secondo lo scopo cui deve servire (90% di al. e 10% di magn., oppure 80% di al. e 20% di magn., od anche proporzioni differenti da coteste).
Magnanimi lombi: = nobili ed illustri progenitori (Parini, Mattino, 2) locuzione fatta comune ed usata ironicamente, secondo il senso del Poeta.
Magna parens frugum: così Vergilio chiama l’Italia gran genitrice di biade. Salve, magna parens frugum, Saturnia tellus. (Georgiche, II, 173). Saluto so-