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sè, avrebbe gran senso, anche per chi non segue il vessillo di Cristo!
Iniziativa: voce riprovata dai puristi come quella che deriva dal francese initiative = l’atto di colui che inizia, promuove con acuto ardimento. Ma chi potrebbe fare a meno di questa voce così comoda ed efficace? Chi direbbe uomo senza intrapresa invece di uomo senza iniziativa? Certo è però che lo scrittore artista sa trovare nel libero giro della frase italiana l’espressione conforme al genio della favella e che significa la stessa cosa; e così pure il popolo.
In jure utroque: V. Doctor, etc.
In massa: V. Massa in fine.
In medio stat virtus: la virtù sta nel mezzo, antica sentenza latina: vera e falsa secondo che essa è intesa, giacchè se è esatto che la virtù è lungi dalle esagerazioni, più spesso avviene ciò che acutamente notava il Manzoni (Promessi Sposi, cap. XXII) a proposito dei precettori di Federigo Borromeo: «o fossero di quei prudenti che s’adombrano delle virtù come de’ vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo, e il mezzo lo fissano giusto in quel punto dov’essi sono arrivati, e ci stanno comodi!» Cfr. Juste milieu, Cfr. il verso d’Orazio (Satire, I, 2, 24):
dum vitant stulti vitia, in contraria currunt.
Ineccepibile: V. 'Eccepire'.
Innesco: il cannello fulminante che intromettesi nel focone dei cannoni.
Inno: nel linguaggio musicale indica una composizione generalmente patriottica, per canto e strumenti. Celebre fra tutti gli inni è la Marsigliese di Rouget de l’Isle (1792); il God Save, the Queen di Carey, l’inno spagnuolo di Huerta, detto di Riego. Il Garibaldino, di Mercantini e Olivieri, il Fratelli d’Italia, di Mameli e Novaro sono inni a tutti noti. L’inno è anche un pezzo a strofe nel canto cattolico.
Inoculazione: nel linguaggio medico vuol dire introduzione nell’organismo attraverso lesione della pelle di sostanze contenenti germi di una malattia (microbi patogeni virus). Dicesi anche inoculazione in senso morale e traslato. Dal lat. in-occulare, nasconder dentro, indi innestare: cfr. occulto.
In odio: termine rituale giuridico, specialmente negli atti esecutivi: vale contro.
I nodi vengono al pettine: bella locuzione nostra, tolta dal linguaggio dei tessitori, manifestamente: e vuol dire che ad un certo punto gli errori o le colpe maturano, non passano senza effetto, ma se ne coglie necessariamente l’amaro frutto.
Inodoro: V. Incoloro.
Inoltrare: brutta voce burocratica e assai comune, invece di trasmettere, mandare. Es. inoltrare un’istanza, una supplica, un atto.
In ordine: per ciò che riguarda, concerne, rispetto, conforme, etc.: modo brutto del linguaggio degli uffici.
In partibus: locuzione elittica a cui si sottintende: episcopus in partibus infidelium, vescovo nelle terre degli infedeli, cioè vescovo titolare, la cui diocesi non esiste.
In pectore: latinismo in petto, cioè nel segreto, internamente senza proclamarlo, caro al proprio cuore, e dicesi parlando di nomine, di elezioni, candidature etc. Es. candidato in pectore, etc. La locuzione in petto è delle poche nostre entrate da antico nella lingua francese.
In più spirabil aere: verso del Manzoni, Cinque maggio, divenuto popolare per dire, mezzo, ambiente, argomento migliore, più lieto, quasi dove ci si respira meglio.
In prima linea: locuzione familiare, e dicesi di cose di molta importanza o che debbono essere fatte prima di ogni altra: locuzione che sembra tolta o dal linguaggio militare o forse anche dal modo con cui i treni entrano in istazione, cioè in prima, in seconda, in terza linea o binario secondo che sono diretti, o misti, o merci. Es. la tal cosa passa o va in seconda linea, in prima linea etc.
Inquadrarsi: dicesi neol. per estensione in senso morale di cosa che dentro altra cosa armonicamente conviene e s’adatta come entro quadro.
Inqualificabile: per turpe, indegno, abominevole, spregevole è neologismo usatis-