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Il s’écoute: letteralmente si ascolta, cioè parla ascoltando il suono della sua voce: s’ecouter parler = mettre de la prétension et une recherche affectée dans sa manière de parler.
Il sol di luglio: locuzione usata nella frase farsi bello del sol di luglio, cioè vantarsi di cosa di cui non si ha merito.
Il sole d’Austerlitz: il raggio di sole che apparve e illuminò la vittoria di Napoleone nella gran battaglia di Austerlitz, in Moravia, nel 1805, detta anche la battaglia dei tre imperatori. Sole altre volte ricordato: Voilà le soleil d’Austerlitz!
Il tempo è moneta: versione del motto inglese time is money. V. a questo motto.
Il ventisette del mese: il giorno in cui il Governo italiano paga i suoi impiegati e ufficiali, divenuto sinonimo di stipendio, paga, Es. «Per molti il ventisette del mese è il solo ideale.»
Il vicin mio grande: V. Carducci, Rime Nuove, Giustizia di Poeta.
Imano: voce araba che vale capo, presidente, cui i mussulmani danno molteplici significati. Alcuni capi indipendenti in Arabia in cui risiede il potere politico e religioso, son detti Imani. Imani furon detti i califfi ed il sultano, imani i preti maomettani celebranti nelle moschee.
Imbarazzo, imbarazzare, imbarazzante: sono gallicismi (radice celtica bar = asta, barra) fatti italiani sino dal ’500, prima nel senso materiale di impedimento, poi in quello morale di impiccio. Ma per quanto queste voci «siano entrate nella consuetudine del popolo toscano, che hanno perduto oramai ogni impronta di gallicità» (Rigutini), certo in nobile dottato curerei di evitarle.
Imbarcadero: spagnuolismo, embarcadero, dicendosi in italiano imbarcatoio (V. questa parola): ma forse a noi provenne più direttamente dal francese embarcadère. Sono ponti allungati nel mare o nei laghi sino a trovar gran fondale così che la nave possa accostarsi por lo scarico o carico senz’altro intermedio.
Imbarcare: imbarcarsi in un affare = prendere assunto di cosa difficile e lunga. Imbarcare uno = licenziarlo, mandarlo via: modo familiare.
Imbarcatoio: per ponte d’imbarco è parola che manca a molti dizionari: «necessaria e ben acconcia» la dice il Guglielmotti, op. cit., se non che molti usano imbarcadero. V. questa parola.
Imbarcazione: dicesi in marina di qualunque palischermo grande o piccolo: spiace ai puristi perchè deriva dal fr. embarcation. «Tu se ami tuo paese e linguaggio, userai, per vocabolo generico palischermo, e per collettivo barchereccio». Così il Guglielmotti, op. cit. Eh, padre maestro, ci vuol altro ormai!
Imbecillità: come termine medico e dei psichiatri indica il primo e più lieve grado dell’idiotismo. La graduazione di questa demenza congenita sarebbe idiotismo, semidiotismo, imbecillità. L’imbecillità appare nella seconda infanzia: lentezza e incertezza nel computo, nell’ortografia, nella sintassi; credulità: più tardi, sentimenti morali appresi dogmaticamente; difetto di critica del bene e del male: niuna originalità: non conoscono la baldanza della giovinezza: presto si fanno maturi. Possono riuscire benissimo nella vita. Anzi!...
Imborghesirsi: ned. diventare borghese, acquistare modi, vita di borghese.
Imbottar la nebbia: bella locuzione familiare toscana che vale far cosa vana come colui il quale chiudesse entro botte la nebbia.
Imbotte: V. Intradosso.
Imbrogliare: term. mar., avviluppare una vela cogl’imbrogli per sottrarla in gran parte all’azione del vento.
Imbutita: chiamano i meccanici una lamiera la quale sia foggiata a cupola o altrimenti: dal fr. emboiter = rendre une plaque de métal convexe d’un còté et concave de l’autre, radico, boîte. In italiano si dovrebbe dire stozzata, cioè foggiata su lo stozzo.
Immagazzinare: neologismo tolto dal francese emmagasiner, e usato nel linguaggio scientifico e tecnico nel senso di concentrare in breve spazio gran quantità di energia. Dicesi altresì, per ostensione, in senso morale.
Immancabilmente: per sicuramente, certo, senza dubbio, è ripresa dai puristi come voce usata alla maniera francese.