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di improvvise fazioni la Francia quando questa fu invasa, cioè nel 1792 prima, indi nel 1815 e infine nel 1870 contro i Prussiani.
Frangente: term. mar. V. Rompente.
Franklin: nota specie di caminetto o stufa alla Franklin (dal nome dell’inventore, il celebre Beniamino Franklin di Boston, 1706-1790) costruita con larghi tambelloni di cotto in maniera che il fumo ridiscenda e scaldi prima di sfuggire per il cammino. Per chi ama vedere la fiamma questa foggia di stufe a legna è ancora delle più igieniche e semplici. Scrivesi anche franclin, franclino e si pronuncia anche francolino tutto con quella libertà quam petimus damusque vicissim, in Italia.
Frappa: per lembo, frastaglio, non è voce morta, come nota il Petrocchi, ma viva nei dialetti. Per l’etim. V. Frappé.
Frappé: participio del verbo frapper colpire, ed è sovente detto delle bevande come Champagne frappé, quasi colpito dal gelo. Per l’etim. di frapper., cfr. le parole nostre frappare e frappa, viva tuttora nel dialetto per frangia, lembo di stoffa: pare dal basso tedesco flappen, ingl. flap, battere (tagliare): noi potremmo dire in gelo.
Frapper l’imagination: anche questa frase francese non è infrequente: noi possiamo dire: «impressiona, colpisce, ferisce la fantasia, etc.». Ma il nodo della questione è sempre questo: la frase ha la sua forza in quel suo immutabile suggello formale ripetuto sempre.
Fratasso e fratassare: voci lombarde dell’arte muraria (fratàzz e fratazzà) spianare la malta gettata, con lo spianatoio.
Frase fatta: così si chiamano, talora con lieve senso di spregio, alcune locuzioni, di carattere sentenzioso per la più parte, le quali si ripetono e si sono ripetute tante volte che più all’orecchio ed all’animo non inducono commozione e persuasione. Dicesi, anche obbiettando, frase fatta quando ad arte si vuol togliere forza alle espressioni del discorso di alcuno.
Fratelli Siamesi: così fu denominato quel mostro umano (xifopagio) formato da due individui distinti, ma uniti insieme da saldature ossee e membranacee. I fratelli Siamesi morirono nel 1874. Radica e Dodica nate nel 1889, sorelle indiane, operate, cioè divise in Parigi nel 1902, formarono un altro di sì fatti celebri mostri. Dicesi fratelli Siamesi facetamente per indicare due persone fra di loro strettamente congiunte.
Fraternizzare: neologismo tolto dal francese fraterniser. In italiano affratellarsi.
Fräulein: voce tedesca la quale, come miss inglese, vuol dire signorina. Così chiamasi di solito l’istitutrice delle nobili o ricche giovinette se ella è di origine tedesca.
Freatiche: appellativo che i tecnici danno alle acque che naturalmente sgorgano dal sottosuolo. La parola deriva dal greco frear, che significa pozzo.
Freccia del Parto: i Parti, popolo di origine Scita, dimorante a mezzodì del mar Caspio, erano famosi arcieri e cavalieri; e una loro tattica nella guerra consisteva nel fuggire davanti al nemico per indi assalirlo con gran numero di frecce, onde la locuzione che suona come colpo ultimo, dato a tradimento.
Fregare: nel senso di accoccarla, farla ad uno, il Petrocchi registra questa voce fra le antiche e disusate. Vero è che è voce vivissima, se non che dialettale. Es. «Se la morte non ci frega! Tu credi di fregarmi, ma ti frego io!» La forma riflessiva fregarsene poi è comunissima, specie nei dialetti meridionali per significare ciò che i francesi esprimono col verbo se ficher: voce intraducibile, a cui non va disgiunto talora dispetto, villania e disdegno.
Fregna: V. Appendice.
Freisa: vino del Piemonte (Torino, Chieri, Moncalieri) alquanto ruvido e ricco di tannino; di lenta maturazione. Ben preparato e fermentato senza graspi, è più fine, e poichè invecchiando migliora, così giunge all’onore della bottiglia come il Barolo, al quale allora per delicatezza e profumo assomiglia.
Frei-schütz: V. Franc-tireur.
Frenastenico: neol. scientifico, derivato dal greco; significa senza forza di mente, cioè gli idioti, i cretini, etc.