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En daube: dal verbo dauber, battere: così chiamasi una cottura delle carni, specie se dure, come galline vecchie, oche, etc. (Ponesi lardo e prosciutto in una teglia, carote, garofani, erbe: sopra il pezzo di carne o il gallinaccio che si vuol cuocere, una gran fetta di lardo e tanto brodo da coprire il tutto. Cuocesi a fuoco lentissimo e con coperchio). Verosimilmente dicesi daube perchè la carne, prima d’esser messa in concia, è battuta. La parola nostra, rispondente alla francese, è stufato.

En déshabillé: V. Déshabillé.

Enfant gâte: locuzione francese dal felice traslato che risponde un po’, e secondo i casi, ai nostri modi di dire: ragazzo viziato, beniamino, cocco di.... gallo della Checca.

Enfant prodige: lett. bambino prodigio, locuzione francese felice per indicare que’ bambini che dimostrano un’intelligenza straordinaria e superiore alle età loro. Fu attributo di alcuni uomini geniali.

Enfant terrible: frase enfatica ed iperbolica francese, dovuta, come pare, ad un dramma comico del Gavarni, e divenuta comune fra noi per indicare que’ bambini che nell’ingenua osservazione e sincerità infantile dicono cose che non devono essere dette: Es. «la zia si pulisce benissimo i denti, essa se li toglie ogni sera».

Enfisema: termine medico che significa infiltrazione gassosa, diffusa nel tessuto cellulare. Enfisema polmonare, lesione consistente nella dilatazione esagerata e permanente degli alveoli polmonari. Da ἐν dentro e φύσα, soffio, vento.

Engouement: fr. nel senso traslato del suo primo valore, da engouer = ingozzarsi, è voce usata fra di noi per significare l’amore cieco di chi si è fatta una opinione esagerata di persone o cose: fanatismo. Voce del gergo signorile e del giornalismo.

Enne enne: pronuncia dell’abbreviatura N. N. = non nominato. Ondo dicesi, talora facetamente, enne enne per significar persona di niuna importanza o della quale chiunque può far lo veci.

En passant: modo avverbiale francese, cui equivalgono i nostri: di sfuggita, tanto per dire, incidentalmente e simili.

Enrichissez vous: motto del ministro Guizot, riferito da Giulio Simon all’Accademia di Francia, che ne commemorava la memoria: Arricchitevi! motto e stemma della borghesia e del rinnovamento sociale che essa arrecò nel secolo XIX con nuova e inusitata produzione di ricchezza.

Entente cordiale: neologismo politico che vuol dire letteralmente in francese interpretazione benevola, e si riferisce a quelle prove di equità e di buon volere che scambiano fra loro i capi di due Stati nel risolvere una data questione politica. Vi risponderebbe le nostra frase: buone disposizioni. Talvolta quando c’è l’entente cordiale non è improbabile il caso della guerra; ma di codesto la filologia non ha colpa. Questa locuzione neologica si legge nel discorso pronunciato il 17 dicembre 1843 da Luigi Filippo di Francia all’apertura del Parlamento: «La sincère amitié qui m’unit à la reine de la Grande Bretagne et la cordiale entente qui existe entro mon gouvernement et le sien, etc.».

Enterite: (dal greco ènteron = intestino, minugie) è voce medica per significare l’infiammazione, specie cronica, della mucosa intestinale.

Enteroclisma: (ἔντενον, intestino e κλύζω, lavo) noto e ingegnoso apparecchio dovuto al nostro Cantani: esso — per la nota legge dell’equilibrio dei liquidi — permette la lavatura di tutto l’intestino crasso (colon). Aumenta la pressione quanto più si eleva il serbatoio dell’acqua.

Entità: dal lat. ens, entis, participio post-classico del verbo esse = essere, gr. τὸ ὄν = ciò che è. Come termino scolastico per esprimere l’idea astratta di ciò che è, viene accolto dai puristi; nel senso di valore, pregio (Es. cose di molta entità) è ripreso come gallicismo.

Entourage: voce francese usatissima perr indicare la compagnia, la clientela, il seguito di un dato personaggio.

En touriste: V. la parola touriste.

En tous cas: fr. in ogni caso, ombrellino adatto per la pioggia e pel sole.

Entr’acte: vuol dire proprio ciò che si-