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scuse o affermazioni altrui, si ripete l’altrui parola con l’aggiunta d’Egitto, che nega e riprova. Modo familiare.

Egittòlogo: aggiunto di persona dotta nella storia e nei monumenti dell’Antico Egitto.

Ego te intus et in cute novi: ti conobbi dentro e fuori della pelle. Persio, Satire, III, 30. Più comunemente intus et in cute.

Egotismo: o meglio egoteismo; la venerazione, l’adorazione di se stesso. Termine filosofico, e alquanto diverso da egoismo.

Egrisée: n. f. la polvere del diamante.

Ègriser: voce dei lapidari che significa il togliere ai diamanti le impurità e faccettarli.

Egrotante: latinismo brutto ed inutile (da aegròto = sono ammalato) che alcuni medici pretensiosi adoperano in vece di ammalato.

Eiaculazione: lat. eiaculatio; dicesi specialmente del movimento riflesso per cui viene emesso il «succo orchideo».

Eiusdem farinae: lat. della stessa farina, cioè dello stesso valore, della stessa razza, e dicesi familiarmente in mal senso di persone che si equivalgono.

Elaborato: voce pedantesca usata in forza di sostantivo come in apparenza più eletta in vece di compito. Es. «gli elaborati di italiano». Dal latino elaborare = lavorare molto e intensamente.

Elasticitá: questo vocabolo spesso è usato al modo francese in senso traslato e morale.

Elaterio: gr. elatêrios: = che spinge: in fisica significa la proprietà delle minime particelle dei corpi per la quale ciascuna ritorna allo stato primiero, ove ne sia tolto l’impedimento che altrimenti le gravava. Dicesi talora in significato morale.

El difeto xe nel manego: il difetto è nel manico, cioè nella parte sostanziale. Locuzione acuta ed ambigua del dialetto veneziano, divenuta assai comune dopo che il Favretto ne fece argomento di un vivace quadretto in cui un vecchio grave ombrellaio così risponde ad una svelta popolana che gli ha dato l’ombrello da accomodare.

Eldorado: voce spagnuola che vuol dire paese dell’oro. Usasi per indicare luogo di delizie, felicità, fortuna. Al tempo delle feroci conquiste spagnuole dell’America meridionale nel cinquecento, correva la leggenda dei tesori favolosi ed enormi dei re degli Incas. El dorado = il dorato, era il titolo dato dagli Spagnuoli a quei re, ricoperti, secondo il grido, di oro e di polvere aurea. Questa pare l’origine prima della parola.

Electric chair: ingl., la sedia elettrica, cioè per cui passa la corrente elettrica: mezzo di barbarie moderna per dare la pena di morte legale (Stati Uniti). Il paziente è avvinto a questa sedia fatale.

Électrique: elettrico, detto del colore di stoffe azzurre cangianti. V. Bleu.

Elefantiasi (da ἐλέφας elefante). Galeno fu primo ad applicare tale parola ad uno stato morboso avente rapporto con la lebbra, la psora, il cancro. L’elefantiasi consiste in un aumento ipertrofico del tessuto connettivo sottocutaneo, sì che la pelle si fa bruna, squamosa, simile a quella dell’elefante. Attacca di solito gli arti inferiori ed è malattia speciale dell’Oriente.

Elegantiae arbiter: giudice, arbitro della eleganza. Appellativo di Tito Petronio Arbitro, dovizioso, fine e mondano cavaliere, confidente ed amico dell’imperatore Nerone. Il troppo famoso romanzo Quo Vadis? rinverdì l’uso di queste antiche parole latine.

Elemi: sostanza resinosa di varie sorta. Quella adoperata in medicina per la preparazione di certi balsami, è detta elemi del Brasile, e deriva da una terebintacea, la Icica icicariba, e ha l’odore del finocchio. Altra si ricava da un albero dell’Abissinia, l’Arnyris elemifera, che è pure una terebintacea.

Elettricista: neologismo usato per indicare l’operaio ovvero il tecnico addetto ai lavori delle macchine e delle condotture elettriche.

Elettrizzare: nel senso morale di commuovere, scuotere, avvivare, eccitare e simili è uno di quei neologismi tolti dall’estensione del linguaggio scientifico (sviluppare in un corpo la forza elettrica)