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E
Ebanìte: nome della gomma elastica (caoutchouc) indurita con sostanze minerali onde si ottiene una materia dura e lucida, simile all’osso o all’ebano: Serve per fabbricare istrumenti dell’uso. Scrittura più frequente è ebonite.
Ècarté: giuoco di carte francese, comunemente in due, così detto dalla facoltà di scartare, écarter. È un misto di tresette e di briscola, e chiamasi da noi con la parola francese.
Eccedenza: per avanzo, il di più, parlando di quantità conteggiata, secondo i puristi è voce riprovata giacchè eccedere ha il significato di trascendere, superare, non di rimanere, avanzare. I francesi hanno la parola excédant ed excédent = qui est en plus, une somme, une quantité. Ora eccedenza sarebbe parola coniata su la francese.
Ecce homo: ecco l’uomo! così in latino per indicare l’effigie di Cristo, smorta e cinta di spine. Propriamente sono le parole di Pilato agli Ebrei quando loro concesse Cristo perchè fosse dato ai martìri. Evangelo di S. Giovanni, XIX, 5. Dicesi popolarmente per indicare persona disfatta e sparuta. Il motto è anche in francese.
Eccentrico: per bizzarro, stravagante ricorda il fr. excentrique, Es. C’est un homme excentrique, Avoir des manières excentriques, etc. Vocabolo dal linguaggio de’ meccanici e de’ geometri (ex centro = fuor di centro, cioè che non ha lo stesso centro, opposto a concentrico) trasportato al senso morale nel linguaggio familiare dagli inglesi ed ai francesi, e da noi imitato.
Eccepire: nel linguaggio de’ legali significa allegare, dare eccezione, derivato eccepibile, contrario di ineccepibile, il quale vocabolo è usato anche in senso morale.
Eccezionale: da eccezione = lat. exceptionem, caso cioè che non entra nella regola; voce dunque buona e classica per la sua origine; se non che l’uso che se ne fa invece di straordinario raro, speciale, singolare, prezioso e modi simili etc., ricorda ai puristi il francese exceptionnel, exceptionnellement; il che è vero, come è vero che tale parola è così penetrata nell’uso che dai più si farebbe fatica a dire altrimenti: Es. «Prezzi eccezionali, Uomo eccezionale, Leggi eccezionali, etc.».
Eccezionalmente: V. Eccezionale.
È .... che: esempi: «È nei pericoli che si conosce l’uomo», invece che dire: «L’uomo si conosce nei pericoli»; «È a lui che si deve la nostra salvezza», invece di: «A lui si deve etc.» ; È a voi che io parlo»; invece di: «Io parlo a voi etc.» è un modo riprovato dai puristi come neologismo tolto dal francese. Certo è che oggi è usatissimo come più logicamente efficace, e anche dai buoni e purgati scrittori non è evitato. In G. Negri, ad esempio, uno dei più lucidi se non dei più puri prosatori italiani, è quasi costante; ma, a dire il vero, la ripetizione continua di simile costrutto non produce un piacevole effetto; si sente che è in esso qualche cosa di poco conforme all’indole della favella italiana. Il sig. Allan, op. cit. fa a tale proposito le seguenti