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Del — 127 — Dem


Deliquescenza: (dal latino deliquesco = mi sciolgo) lo sciogliersi di certi sali per l’assorbire che essi fanno dell’acqua sotto forma naturale di vapore. Fr. déliquescence.

Delirio di persecuzione: V. Persecuzione.

Delirium tremens: delirio tremulo ovvero delirio de’ beoni, delirium tremens potatorum. Esso è caratterizzato da temporaneo perturbamento della ragione, da agitazione e tremolio delle membra e degli organi della favella. Può assumere forma maniaca e melanconica. Anche in francese dicesi delirium tremens.

Delucidazione: questa parola non elegante è usata spesso nelle scuole, per spiegazione, schiarimento, chiosa.

Demanio: dal fr. domaine = dominio, basso lat. domanium: il complesso dei beni stabili dello Stato, posseduto come patrimonio proprio; dicesi anche demanio per indicare l’autorità e l’amministrazione a cui sono detti beni affidati.

Demarcare: (fr. démarquer). Verbo usato per limitare, separare. Così demarcazione (fr. démarcation) per Limitazione, confine. Es. Linea di demarcazione. Il Rigutini li chiama «sconci gallicismi». Certo sono parole superflue e di suono non bello. V. demarcazione.

Demarcazione: fr. (démarcation). In italiano è parola registrata soltanto dal Tramater. Deriva dal verbo marcare che proviene dalla voce tedesca mark = confine, onde la Marca = regione. Marchese, signore della Marca. | Marcare è buon verbo nel senso di apporre il marchio (mark., fr. marque, spag. marca, ingl. mark)


               Onde al segno ch’io marco
               va stridendo lo strale
               da la cocca fatale.
                                   Parini, L’Educazione.

e di confinare, che oggi più non usa. Nel senso di notare, segnare è riprovato: così dicasi di rimarcare, rimarchevole per notevole, insigne, etc. Fr. remarquable.

Démarche: voce francese che significa propriamente modo di camminare, e nel senso morale condotta, contegno, pratica.

Démarrage: termino marinaresco francese, da de e amarrer (cfr. il lat. marra): l’atto dello sciogliere gli ormeggi delle navi: questa parola è usata con valore tecnico dai meccanici in vece di avviamento, spunto, mossa dei veicoli, macchine, automobili, etc. (In inglese Starting, da cui Starter, voce usata, oltre che negli ippodromi, anche in meccanica e per designare certe disposizioni d’avviamento).

D’emblée: modo francese, quasi popolare per indicare il compiersi di un’azione, subito, con fortuna, senza fatica e preparazione. V. Emblée,

Déménagement: fr. sgombero.

Demi-mondaine: come la lingua greca rigermoglia dalla sua morte per creare nuove voci di nuove cose scientifiche, così il francese ha il segreto di quegli eufemismi che sono un indizio del mutato senso morale. Demi-mondaine è la meretrice? la cortigiana? oibò! La demi-mondaine è, per così dire, una professionista: vive delle sue grazie e delle altrui, dà incremento alle mode e insegna il buon gusto, favorisce l’importazione delle ostriche e dello champagne: è letterata: legge d’Annunzio e Prevost: coi denari altrui antepone l’acquisto dei brillanti veri ai chimici. Frequenta le stazioni climatiche, i bagni, etc. Un gentiluomo può ben esserle cavaliere; le dame le siedono senza sdegno accanto ai concerti e alle prime rappresentazioni: spesso ne copiano le eleganze supreme. Cocotte, femme au trottoir indicano gradi inferiori nel reggimento di Citera. Il nome proviene da Demi-monde, titolo di una notissima commedia di A. Dumas, rappresentata al Ginnasio (au Gymnase) il 20 di marzo 1855. In essa con fine arte sono rappresentate cotesto donne dalla parvenza onesta, decorose, invece bacate nell’interno, come talora avviene per le frutta. Società equivoca, donna della, società equivoca fu tradotto. Il vero è che a noi manca tale voce precisa. Si noti ancora che il senso della parola che secondo il Dumas si riferiva solo alle donne che hanno fatto uno o più scappucci ma che tengono ancora alla apparenza dell’onestà ufficiale, si estese poi per significare lo cortigiano di alto grado.