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Decorazione: (lat. decus = decoro) per ordine cavalleresco ricorda ai puristi l’uso francese: La décoration de la Legion d’honneur, Chamarré de decoration, etc. È il solito, frequentissimo caso di quei gallicismi che si possono chiamare tali solo perchè l’uso o il costrutto è tolto dal francese, non perchè siano difformi dall’italiano o mal convengano alle leggi etimologiche.
Decozione: dal lat. de e coquere = cuocere: in farmaceutica significa il far bollire un liquido contenente sostanze medicamentose, così da estrarne i principi attivi.
Decubito: dal lat. de e cubare = giacere. Dicesi in termino medico l’attitudine del corpo steso sul letto; o sul dorso, o sul ventre, o sui fianchi. Col nomo di decubito di decubitus acutus e chronicus o di piaghe da decubito vengono puro designate quelle escare e successive piaghe, che si formano nelle regioni del corpo, sottoposte per la prolungata posizione orizzontale, a prolungata pressione.
De cuius: letteralmente del quale: termine legale, tolto dal Diritto romano, per indicare una persona da cui proviene una eredità, quindi Il de cuius vale il testatore. De cuius haereditate agitur.
Dedica: è ritenuta dai puristi forma mono buona di dedicatòria, per indicare il breve scritto con cui si rivolge o dedica un libro ad alcuno. Il vero è che dedicatòria è molto fuori dell’uso.
Dedicarsi: è detto benissimo nel senso di attendere ad un culto, ad una religione, ed anche nel senso di farsi ligio, devoto ad alcuno. Dedicarsi deriva dal latino de-dicare = consacrarsi. Molti però adoperano dedicarsi in vece del semplice darsi, attendere. Es. dedicarsi alla medicina, agli impieghi, e questo modo ha sapore pei puristi di esagerazione e ricorda l’uso del verbo dédier de’ francesi. In tale ultimo senso è accolto dalla Crusca su la manifesta autorità dell’uso.
Defatigare: latinismo che nel linguaggio de’ legali dicesi per stancare, protrarre a lungo. Es. defatigare una causa.
Defatigatorio: voce del gergo forense, da defatigare. Es. eccezione, incidente, procedura defatigatoria.
Defensionale: termine legale invece che a difesa. Es. prove defensionali. Neologismo tolto dalla voce defensione, latino defensionem.
Defervescenza: da de privativo e fervere ribollire: chiamano i medici lo stato e il periodo in cui la temperatura si abbassa verso il normale, nelle malattie di carattere febbrile.
Defezionare: V. defezione. Tale verbo non è dedotto dal francese, ma formato da noi per analogia.
Defezione: è parola di pura origine latina, defectionem. Ma è certo che l’uso che noi facciamo di defezione e del verbo defezionare per dire abbandonare il partito a cui si appartiene, cioè per diserzione e disertare, ricorda la parola francese: défection = action d’abandonner le parti auquel on est lié: di fatto noi usiamo la parola defezione specialmente in senso politico e riserbiamo diserzione al senso militare. V. ciò che è detto alla parola decorazione. Cfr. del resto il modo latino deficere ab aliquo = abbandonare il partito di alcuno.
Deficiente: cioè manchevole, lat. deficiens: eufemismo che talora, specie parlando di fanciulli, equivale a frenastenico. V. questa voce. | Deficiente è pur voce del linguaggio scolastico e significa quell’alunno che non ha la preparazione e la maturità necessaria alla promozione.
Deficit: persona 3" del pres. ind. del verbo latino deficere, dunque manca. Così, parlando specialmente dell’Erario, si intende la differenza che intercede tra le entrate e le spese, quando queste superano quelle. I puristi suggeriscono manco.
Défilé: termine militare francese più di frequento usato che non la parola sfilata. Indica il passare che nelle riviste le varie milizie fanno davanti al generale od al capo dolio Stato.
Defunto: nella locuzione rendersi defunto = morire, è giustamente ripreso come modo improprio e ridicolo giacchè il rendersi defunto suppone volontà e intenzione della cosa, il che solitamente non avviene.
Degenerato: part. agg. del verbo degenerare = perdere le qualità buone, pro-