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Cli | — 99 — | Coc |
annesso alle facoltà mediche ove è impartito l’insegnamento presso il letto dei ricoverati. Usasi sostantivamente per indicare un medico perito nell’insegnare e nel curare praticamente.
Clìpeo: latinismo:
qual nome di vittorioso
capitano sul clipeo scrivendo?
Clipper: parola inglese, significa una nave a vela di forte tonnellaggio, buona caminatrice, usata ne’ lunghi viaggi. Questa parola c’è anche in francese. Clipper dal verbo to clip = tagliare, dunque uguale a cutter = nave che taglia, fende le acque.
Cloròsi: gr. cloròs = verde, ter. med., sinonimo di anemia. Malattia caratterizzata dalla mancanza dei globuli rossi e, come sintomo, dal colore giallo verdolino della pelle e dal pallore delle mucose. Si nota più spesso nelle donne al tempo della pubertà: morbo virgineo.
Clou = chiodo: neologismo francese per indicare il colmo, il bello di qualche cosa: così il clou dell’Esposizione, il clou dello spettacolo, etc. Anche in questo caso il tradurre motto a motto è impresa oziosa: vi corrispondono molti e vari modi nostrani da usarsi secondo i vari significati. Come molte voci del gergo francese, è parola di vita labile ed incerta.
Clown: voce inglese, pronunciasi claon e vuol dire rustico, rozzo, goffo poi indicò colui che con artificiosa goffaggine fa ridere il publico. È il nostro pagliaccio. Ma anche qui v’è la solita distinzione: il pagliaccio è da fiera e da piazza: il clown da circo e da scena. Un acrobata di merito sarà un clown cioè quasi un artista e reputerà impropria ed offensiva la voce pagliaccio. Anche nel senso traslato clown è parola prevalente. Lo stesso Carducci nello suo fiere e fulminee prose polemiche non ha disdegnato tale voce. V. Ça Ira, in Confessioni e Battaglie.
Club: voce inglese di uso internazionale. Circolo e Casino la possono compiutamente sostituire. Nel popolo è ancora in uso la voce stanza, nel senso di riunione. La voce club è così invalsa che nell’uso volgare se ne è fatto anche il diminutivo clubino. Questa voce in francese, e così presso di noi, è pur anche anglicamente pronunciata in klob o Kleub, i quali suoni offendono i puristi di quella lingua pur avendo nazionalizzato la voce. In tedesco la voce verein predomina in vece di club.
Co e go. Per il plurale dei nomi con tale desinenza, V. al § ci e chi, etc.
Coalizione: è parola oramai consacrata dall’uso e dalla storia per significare la lega di più Stati contro un altro: certo è d’importazione francese coalition, e «inutile gallicismo» lo dice il Rigutini. Lo stesso dicasi del verbo coalizzarsi se coaliser. La parola nostra è lega. Così diciamo, ad es., Lega di Cambrai, che fu proprio ciò che ora diremmo coalizione.
Coalizzarsi: fr. se coaliser. V. Coalizione.
Cob: voce inglese che significa un piccolo cavallo, ma di statura alquanto maggiore di un poney: dicesi specialmente di polledro non domato.
Coboldo: dal tedesco Kobold, genio delle leggende tedesche, tra il folletto ed il satiro. Per l’etim. V. Kluge, op. cit.
Cobra capello o Cobra di capello o de cabello: è il più terribile serpente velenoso dell’India e di buona parte dell’Asia meridionale. E detto pure Naia dagli occhiali o Serpente dagli occhiali (nome scientifico Naja, tripudians). È animale sacro nell’India, dove esiste anche una casta d’incantatori di Cobra. La lunghezza del serpente varia tra 1 metro e 40 cm. e 1 metro e 80 cm.
Cocainismo. V. Morfinismo.
Coccarda: voce internazionale, di provenienza franc. cocarde, da coq = gallo, cioè gala simile alla cresta del gallo. Anciennement, dico lo Scheler, le mot ne designait pas un insigne porté au chapeau, mais un bonnet porté coquettement sur un côte de la téte. In italiano rosetta, che si pone al cappello o all’occhiollo. Dicevasi anche il brigidino per simiglianza a certi fiocchi di pasta, fatti da prima dalle monache di S. Brigida