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care un puntiglio, un pettegolezzo, una disputa minuziosa ed irosa su di un argomento futile.
Chicanes: nel linguaggio dei meccanici diconsi certi speciali diaframmi che non chiudono del tutto, e sono destinati a produrre moti speciali in una corrente liquida o gassosa.
Chichinger: V. Alckekengi.
Chi ci libererà dai Greci e dai Romani?: V. Qui me délivrera des Grecs et des Romains?
Chiesuola: V. Cenacolo.
Chifel: panino di lievito, allungato in punta e foggiato a mezza luna. Voce tedesca, usata specialmente in Austria: Kipfel = punta, cima, che tale è la forma di detto pane. Come introdotto in Italia? I puristi a questa voce fanno viso più benigno che ad altre parole straniere. Si sa: i barbarismi usati in Firenze godono di speciale distinzione. Chifel e chifelle sono voci registrate dal Petrocchi.
Chiffon: lett. in francese cencio, straccio, straccetto; poi, come definisce il Littré, «tutte quelle gale che servono al vestire muliebre.»
Chiffonnière: mobile elegante, per lo più alto, a cassettini, per uso di riporvi veli, fronzoli, gale da signora. V. la parola precedente. La voce nostra è stipo. In Lombardia chiamiamo, non vezzosamente, ciffone (ciffòn e sciffon) il comodino tavolino da notte.
Chignon: come vocabolo è una semplice varietà di chainon, da chaîne = catena, cioè l’estremità o l’anello maggiore della colonna o catena vertebrale. Quindi indicò i capelli dell’occipite ripiegati sul cocuzzolo, nodo. Al tempo di trent’anni fa, quando costumavano certe piramidali costruzioni su le teste delle signore, il fr. chignon e la sua versione cignone (elegante, vero?) erano frequentissime voci.
Chilogrammetro: (meccanica): unità pratica di lavoro, ed è il lavoro occorrente per sollevare il peso di un chilogrammo all’altezza di un metro.
Chilometraggio: fr. kilométrage. V. suffisso aggio. In buon italiano percorso chilometrico.
Chimismo: neol. dal fr. chimisme: il complesso di tutti i fenomeni naturali che hanno la loro spiegazione nei cangiamenti di composizione secondo le leggi della chimica.
Chimista per chimico è voce abusiva ed erronea, foggiata a simiglianza di chimiste francese.
Chincaglieria: indica in commercio uno special genere di merci varie e di poco valore che non sarebbero intese con le parole minuterie, bagattelle, galanterie, cianfrusaglie, perciò la parola è da tempo necessaria, tanto che il Fanfani la nota, ma non può ripudiarla. Certo è parola di provenienza francese: quincaillerie e si introdusse nella favella nostra verso la fine del ’600.
Chiné: part. del verbo chiner (dalla parola Chine = Cina, cioè fare alla maniera dei cinesi) e dicesi di certe stoffe, come i taffetà, i cui fili sono variamente coloriti: in italiano, screziato.
Chinoa: (Chenopodium Quinoa) specie di Chenopodio coltivato fin da antico nel Perù. I semi di questa pianta vengono mangiati come il riso nel Cile e nel Perù.
Chinoiserie: voce francese che indica il complesso di oggetti, mobili o bagattelle, venute dalla Cina o secondo quello stile lavorate, di moda ne’ salotti. Cr. Japonaiserie.
Chiodo isterico: (fr. clou hystérique) dolore vivo, fisso in un dato punto che gli isterici paragonano alla sensazione di un chiodo infitto in detto punto.
Chiosco: il Littré spiega questo vocabolo kiosque (dal turco kieusik) con la gentile parola italiana belvedere. Belvedere si chiama di fatto un piccolo e adorno edificio fabbricato su di una altura per riposo e diletto di bel vedere il paesaggio circostante; ma non mi pare gran che dell’uso oggidì se non come voce propria di qualche amena posizione elevata. Chiosco è nome in qualche luogo usato per indicare l’edicola (diminutivo del latino aedes = casa) de’ giornali, ma più spesso per certi edifici di facile e bizzarra struttura nei giardini, nelle fiere, nelle esposizioni. La riprova il Fanfani, la registra la maggior parte dei dizionari.