Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Cen | — 86 — | Cer |
Cenacolo: lat. coenaeulum: refettorio; e determinatamente quello di Cristo all’ultima sacra cena: con senso neologico tolto dal francese, cénacle significa accolta di amici o di intimi che s’accordano ad un dato intento letterario od artistico, spesso fanno capo a persona ammirata e adulata: voce spesso usata in mal senso. Noi potremmo dire chiesuola, e si dice, ma specialmente in senso politico.
Cendrier: voce milanese (?) che indica il sopra mobile di metallo o di terra a forma di piattellino ove si depongono i detriti dello sigaro, i fiammiferi spenti etc. per non isporcare in terra o sui mobili. Deriva fuor di dubbio dal francese cendre = cenere: se non che in francese cendrier indica soltanto quella parte del fornello ove si raccoglie la cenere. È singolare come a Milano siansi formate molte di queste voci pseudo francesi come cendrier, Voltaire, notes.
Cenerentola: è la versione italiana del fr. Cendrillon o la Petite pantoufle de vair, una delle più note e graziose fiabe del Perrault; che diè argomento a dramma ed opera musicale (Rossini): dicesi comunemente di fanciulla abbandonata o spregiata o costretta ai più umili servigi, accanto al focolare.
Cento giorni (i): termine storico con cui si designa lo spazio di tempo compreso fra il ritorno di Napoleone I dall’isola d’Elba e la sua seconda abdicazione.
Centrale: neol., agg. sostantivato. Luogo ove sono in piccolo spazio raccolti tutti gli organi più delicati dei grandi meccanismi che servono a servizi publici e estesi. Per es. centrale elettrica, a vapore, idraulica, sono i luoghi ove si produce e si verifica l’energia elettrica, a vapore o idraulica, distribuita poi da una rete di condotture.
Centralizzazione e centralizzare: dal francese centraliser e centralisation in buon italiano accentrare e accentramento. Vocabolo usato spesso nel linguaggio della politica per indicare il convergere delle autorità e dei comandi in un centro; accrescere l’autorità dello Stato e diminuire l’importanza delle rappresentanze ed autorità locali.
Ceratosauro: (Ceratosaurus nasicornis) è un dinosauro americano. I dinosauri sono rettili fossili di forme svariatissime e spesso gigantesche.
Cerebrale: da cèrebro, lat. cèrebrum: questo aggettivo che si dice come aggiunto della sostanza o materia del cervello, oggi è talora usato in nuovo senso e anche con forza di sostantivo come sinonimo di intellettuale, cioè di persona il cui lavoro si esercita specialmente col cervello.
Cerebrare: l’atto di lavorare col cervello, pensare, imaginare meditare. Questo verbo usano talora gli scienziati, per maggior significazione.
Cerebrazione: l’atto del cerebrare.
Cerebro-spinale (asse): è il complesso dei centri nervosi (cervello e midollo spinale).
Cerise: in fr. ciliegia, e color ciliegia; ma nel linguaggio della moda e parlando di stoffe, dicesi più spesso da noi cerise. Un commesso di negozio, se gli chiedessimo «una stoffa di color cremisi o chermisi» probabilmente poco intenderebbe.
Certum est, quia impossibile est: sublime motto della fede cristiana: è certo perchè è impossibile. Tertulliano, De Carne Christi, Cfr. Credo quia absurdum.
Cervellata: in alcuni dizionari è così spiegato «salsiccia alla milanese con carne, cervella di maiale e aromi.» Ora cervellata (cervellàa) indicò in Milano (dico «indicò» perchè oggi più non usa comunemente) una specie di fine grascia o strutto, senza punto carne, con aromi e formaggio lodigiano trito, insaccata in budelli come le salsicce e tinta di zafferano. Serviva di condimento alle vivande della cucina milanese, che è molto pingue e greve, e specialmente nel famoso risotto. In francese c’è la voce cervelas = salsiccia. Ma è probabile che la parola francese sia derivata dalla milanese, giacchè nei tempi passati la cucina milanese avea larga rinomanza. Diceasi cervellata probabilmente per la somiglianza che rendea con la materia del cervello.
Cervo volante: V. Aquilone.
Cerziorare: verbo usato specialmente nel linguaggio curiale, invece di informare e così dicasi del riflessivo cerziorarsi. Latinismo pedantesco, da certior comparativo di certus.