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8 Dedica


Due generazioni? Forse è la stessa schiera delle smemorate Danàidi; quelle, le quali alla sera si abbattono su le anfore vuote, e quelle che, quando spunta il mattino, si levano e dicono: «Ricominciamo il lavoro, o sorelle!».

E continuando dunque, la vita, appare cosa non preveduta dalla umana saggezza; poichè Germania ed Austria imperiali sono crollate, qualche altra cosa è anche crollato!

I nemici, dopo tanto odio, si guardarono con quelle pupille di cui parla Dante nel cerchio dei dannati alla trasformazione senza fine, che l’un dannato prima si avventò sull’altro e lo mutò in serpente; poi immoti si affissano sospirando per l’angoscia:

Egli il serpente e quel lui riguardava.

Per fortuna il pietoso Iddio, nel modo stesso che ogni mattina lava con la bella aurora le caligini notturne, così ci alleggerisce ogni tanto del peso della memoria! E così avvenne a me, che, rileggendo questo mio diario, mi domandai quasi con meraviglia: «Ho io vissuto questi sentimenti che qui descrivo?...» E rispondevo: «Non io soltanto, ma tutti noi abbiamo vissuto questi sentimenti!»

Dicevo anche fra me: «Se io che scrissi, quasi non ricordo più, molto meno ricorderanno gli altri»