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di Alfredo Panzini 91

giorno e notte. La signorina è pallida: questa notte non ha dormito.

— Ma perchè c’è la guerra? — mi domanda contorcendosi come le povere campanelle lì nelle aiuole della stazione.

— Perchè soffia la bora? Perchè siamo nati? Lo sa lei, signorina?

Forse lei pensava che la montura militare fosse nient’altro che una bella toilette maschile.

Una vittima della guerra. Guido Fusinato si è ucciso. Lo ricordo nel collegio Marco Foscarini, a Venezia. Snello, signorile: uno dei primi a scuola, e tiratore bellissimo di fioretto. Andò poi — come è costume dei nostri giovani eletti — a perfezionarsi a Berlino, dove studiò il più preciso diritto internazionale, poi diventò professore all’Università, poi ministro d’Italia. Ma presentemente è professore di diritto internazionale un homunculus di molto peso, e alto quasi come un uomo: il proiettile del mortaio da 420 mm.!

Questo proiettile combinato con il pangermanista Alldeutscher Atlas deve avere contribuito ad acuire la neurastenia del povero Fusinato.

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Bellaria, 26 Settembre 1914.

Bisognerà riprendere la via del ritorno; biso-