Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/65


di Alfredo Panzini 59

mandare avanti, come furiere, il terrore ottenebrante. I tècnici dicono che la guerra si deve fare così, proprio così. Però bisogna anche possedere la certezza di vincere, giacchè come potrà salvarsi dalle vendette chi fa la guerra così?

Mi viene in mente Lucullo generale romano: egli pianse quando, impotente contro la furia dei suoi legionari, vide lo strazio dell’ellenica città di Amiso!

Chi di voi piange, o tedeschi? I vostri intellettuali hanno soltanto parole di oltracotante sarcasmo.

La parola latina humànitas è morta. Il volto che la Germania discopre, è disumano. È la distruzione di tutto ciò che non è teutonico.

Certamente i civili germani non ragionano così. Certamente così non può essere. Ma dànno al mondo questa impressione. È un’impressione di terrore!

***

«Signor professore — mi ricordo che mi obbiettava uno scolarino il 22 febbraio degli anni scorsi quando, ministro Rava, ministro Daneo, ministro Credaro, con circolari ai presidi, ai provveditori, si faceva comandamento a noi maestri di scuola di sospendere le lezioni, e in nome di