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di Alfredo Panzini | 397 |
motive, non soffre interruzione il lavoro dei forni, dove l’acciaio si tempra e si ammolla per ritemprarsi in forme nuove e sempre più aspre e dure. Meraviglie dell’industria, che può solo spiacere di veder predotta al solo scopo di seminar stragi e rovine. Ma finchè durerà il mondo, durerà forse la calamità della guerra, e l’uomo rivolgerà ogni studio alla ricerca di mezzi di distruzione sempre più potenti.
Quale è la stampa malvagia, contro cui si mette in guàrdia la gioventù cattolica? Soltanto quella che mostra le gambe delle donne?
I rapporti fra lussùria e guerra sono strettissimi.
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Roma, 14 aprile 1918.
L’ultima nota di questo Diario è del 28 settembre 1916, cioè v’è un’interruzione di un anno e mezzo.
La rivoluzione russa ha esercitato una specie di paràlisi in me. I molteplici aspetti assunti da questa rivoluzione e le sue ripercussioni in Italia mi fanno intravedere troppo paurosi fantasmi che giustamente sono stati derisi; e i miei amici avèvano ragione dicendo: «Sopratutto non occupàtevi di politica».