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di Alfredo Panzini | 33 |
semplice di abolire i signori e mi fissa con intenzione.
Non è cosa semplice, abolire i signori, per la ragione che si formano di per sè: rinascono.
Del resto Bellaria è un’oasi tranquilla in Romagna: la gente vi è mite e gentile. Chi a Bellaria non possiede la sua casetta? la sua barca? il suo arenile? la sua bottega?
Io ci vengo qui da tanti anni e mi pare di goderci una certa reputazione. Non credo, però, che sappiano precisamente quale è il mio mestiere. Dire, scrivo, non dice nulla per loro. Dire, artista, sarebbe presunzione, e poi non sarei inteso. Artista qui vuol dire uno che fa cose strabilianti, per esempio, tenore, baritono; ma allora bisogna avere ville grandi, automobili, e non trattare col popolo. Ecco: professore! Ma di che cosa? Mi presentano talvolta questioni di rettifiche di confini, di numeri mappali. Una bella sposina mi chiamò in disparte per sapere come si fa per non aver figli.
Questa buona gente insomma non concepisce il lavoro del pensiero.
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Si ode quasi ogni sera, per la serenità della sera, dalla parte di Pola, un sordo brontolìo che sorvola su le onde del mare come un alito pauroso: il cannone. La guerra è in questo pianeta!
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