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di Alfredo Panzini | 369 |
È l’uomo: l’areoplano dell’uomo, cioè la ragione armata. In fondo è ridìcola, anche se scàglia bombe!
Questa divina impassibilità delle cose create quale ammaestramento è essa mai!
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Maggio, 1916.
Ferdinando Melloni, morto d’infezione tetànica in un ospedale per caduta di cavallo. Probabilmente il ferro chirùrgico, che lo operò, era corrotto.
Povero ragazzo! Il suo sogno era morire in una càrica fantàstica di cavalleria, sulla strada di Vienna.
L’ultima volta che fu a colazione da noi, pareva preso come da un presentimento: c’erano molti dolci, ma non ne assaggiò. Povero ragazzo! Nulla mai capì della vita. Un piccolo sogno. E la morte lo portò via.
Dal Cova escono donne dal rictus meretrìcio. Vestimenta patològiche: donne mìnime e donne giunòniche! Strano èssere che ferisce questo idiota che è l’uomo, col brivido sessuale.
Quel giornale di Sicilia, fatto dai preti, che scrive; «la corruzione della donna è la cagione