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di Alfredo Panzini 355

caduta del più piccolo!» Avvèrtono: «L’ultimo a cedere, lo mangeranno i cani!»

Quale sorte è riservata alle nostre truppe in Albania?

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19 Gennaio 1916, Milano.

Ier sera, 18, rècita, di versi patriòttici alla Scala. D’Annunzio! Serata di gala con flora tropicale, ma gèlida. Posti a L. 70.

D’Annunzio lascia Milano in automòbile; lascia in dono i suoi manoscritti in memoria di una «serata d’ardore».

Cettigne, Belgrado, Varsavia, Bruxelles occupati!

Il giornale inglese «Daily News» diffonde queste notìzie:

«Recentemente il pastore Zobel, predicando nella grande chiesa luterana a Lipsia, ha detto: «È con profonda coscienza della nostra missione che ci felicitiamo quando i nostri cannoni schiacciano i figli di Satana; quando i nostri sottomarini inviano in fondo ai mari migliaia di non eletti. Le loro sofferenze ci devono far piacere; le loro grida di disperazione non devono commuovere i cuori dei tedeschi. Non bisogna avere alcuna pietà per gli inglesi, I francesi ed i russi che si sono venduti al diavolo».

Seeby, professore di teologia a Berlino, predicando nella cattedrale ha detto: «Noi non odiamo i nostri nemici; ma riteniamo che è giusto ucciderli e farli soffrire. In tal modo compiamo opera di carità. La Germania ama le altre nazioni e le punisce per il loro bene».

Il pastore Fritz Philippi, di Berlino, ha detto: «La missione divina della Germania è di crocifiggere l’umanità. Il dovere dei soldati tedeschi è dunque di colpite senza mercè; essi devono uccidere, bruciare, distruggere. Ogni mezza misura sarebbe iniqua più di una guerra senza pietà».