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di Alfredo Panzini | 343 |
mila metri dal livello degli uomini, molti i pidocchi?
Gino diceva che il suo sogno lassù, tra i pidocchi, era il negozio Rimmel in via S. Margherita e che un tubetto di profumo, al solo guardarlo, gli dava una sensazione di cose pulite: violetta, lavanda: un’ebbrezza!
Mi ha chiesto il permesso di fumare mezzo toscano.
— Quello che il Governo dà di buono, sono i toscani; poi zucchero, cognac, e fichi secchi in quantità.
***
Abbiamo così conversato sino a mezzodì, finchè tornò Titì dalla scuola. Allargò le pupille, riconobbe Gino; ma, vedèndolo in àbito civile, non volle crèdere che fosse uno dei soldati per cui la sera, andando a letto, dice: «Signore, proteggete i nostri soldati», e per cui la notte si svèglia nel lettuccio tièpido, e piange pensando che essi sono quelli che ha visto al cinematografo fra la neve. Arrossiva ora di questo pianto.
— Non credi che egli sia uno di quei soldati che stanno nella neve? Guarda le sue guancie: sono bruciate dalla neve.