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di Alfredo Panzini | 317 |
Tutti i tedeschi la ripètono, e la annùnziano al mondo: «Noi — dìcono — abbiamo disimparato il sentimento». Dove ho letto che i tedeschi hanno incredibili ingenuità?
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Bologna, 30 settembre 1915.
Questa città, forse più di ogni altra, presenta animazione di ufficiali. Qui si concèntrano, di qui pàrtono. L’hôtel è pieno. Oggi, ufficiali nuovi, usciti dalla scuola di Modena; ragazzi! Ufficiali e soldati grigi. Spesso, osservando l’ufficiale giòvane che dà la destra all’ufficiale anziano, si scòrgono, certe somiglianze: padre e figlio. Spesso gli ufficiali sono con una signora, ma una signora che non è l’amante. Si assomigliano troppo. È la sorella, o la mamma. Eppure quanta serenità! Si rimane stupiti che ciò avvenga in Italia! E non sono poeti; eppure in tutti è la vertigine verso il supremo olocausto! E non sono poeti! Ah, incomprensìbile uomo!
La Germània, forse anche l’Austria, non ci credèvano capaci di fare la guerra. Quale errore commìsero!