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314 | Diario sentimentale |
ultimi versi. Quasi lacrimava il vecchio colonnello... Si oppone. Ma io conosco i miei polli! Se vedono il tricolore borghese e sèntono parlare di Trieste, queste donne non filano più. L’importante è filare! Ora stan zitte, ma so quale è il loro umore. Anche ieri sera, con voce cupa mi dissero: «Sono stati i signori ed i preti a volere la guerra. Anche lei...» «Io?» «Sì, anche lei!» Che rispòndere? Sono cinquanta anni che queste popolazioni, non curate dalla borghesia, fanno la polìtica come la serva fa all’amore. La serva pensa col cervello dell’amante, secondo che è il garzone bifolco, il poliziotto, il soldato, il teppista. E poi quanta terrìbile verità in quella convinzione mostruosa che le classi superiori vogliono la guerra per diradare il pòpolo!
— Sunta, — dissi alla fruttivendola — va a vedere l’esposizione delle calze. Ce n’è anche per tuo marito. Il concino ha conciato la lana, la filerai tu.
— Non voglio filare niente, mi màndino a casa e mi Ernest.
Glielo hanno «portato via» una settimana fa; e racconta alle donne, che stamane lui è tornato per un dì, chè non se lo aspettava, vestito da soldato. La povera Sunta che era così bella tanti anni fa quando filava lungo la riva del mare, o