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di Alfredo Panzini 309

diventato apostata? Probabilmente perchè era rivoluzionario, e anche italiano1: aristocrazia di plebe, forza antica di plebe itàlica, che è altra cosa che la parola massa.

Esiste in Italia un’anima rivoluzionaria? Ma effettivamente c’era un rivoluzionario ben temprato, ben audace, ben equilibrato, direi severamente composto. Si chiamava, Benito Mussolini, ed aveva per centro di diffusione della sua voce, Milano.

La borghesia dei benpensanti e del quieto vivere credeva generalmente, sino a quel giugno, (1914), che il socialismo fosse una di quelle malattie sociali a così lungo decorso che praticamente sfuggono ai calcoli. Non so, una tubercolosi addomesticata, incapsulata.

Si conservavano ancora certi vecchi tèrmini di programma màssimo; ma più per onore di firma che per profondo convincimento.

Benito Mussolini venne e passò alla tisi galoppante. Benito Mussolini emanò dall’Avanti! notevoli parole, in vecchio stile da rivoluzione francese, assai in uso tuttavia in Romagna; ma essendo dette sul serio, fècero una certa impressione:

  1. Queste pagine quali trovo nel Diario, tali immutate lascio. Quali siano le vicende future, Benito Mussolini è l’uomo che con il nome di Duce, che qui vale eroe — come intendevano gli antichi — riconsacrò con la «marcia su Roma» il tempio d’Italia profanato.