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di Alfredo Panzini 301

pigliamo sul serio la nostra filosofia, moriamo giovani di male filosòfico. Il tedesco è veramente l’uomo, il Mann, l’essere pensante, l’essere raziocinante, il sillogizzatore all’infinito: il gran cieco della mente: Mefisto! Ma l’uomo è così! Noi che ci attristiamo perchè una nube vela il sole, perchè un fiore china il capo, perchè un amico muore, noi abbiamo residui atàvici, tare di sifìlide psìchica.

Io dissi: — Oggi è così. E domani cosa sarà?

Non pose mente alle mia domanda, e continuò:

— Gli inglesi hanno il genio del bluff, conviene riconoscerlo, dell’idealismo che ammanta il più gretto egoismo, la sola loro forza! Sono generosi perchè òffrono sempre un uovo tutte le volte che vogliono una gallina. Non potendo avere neo-zelandesi bastevoli, hanno assoldato l’Italia. Se l’Italia si manteneva fedele all’alleanza, a quest’ora la guerra era finita con una strepitosa vittoria.

— Fare i tirapiedi al boia del Belgio?

— Ingenuità! Un popolo non può èssere ingenuo! Rispetto a noi, noi siamo perfettamente giustificati dalle ragioni sentimentali. Rispetto all’èstero, non potendo essere ingenui, saremo traditori-traditi, e auto-traditi, come l’astuto villano giocato dal più astuto avvocato.