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298 | Diario sentimentale |
Chi di noi disse allora tristamente: — Temo che la Germania stia per vincere la partita?
— È già vinta fin d’ora — , disse allora X...
— E noi?
— Avremo qualcosa di meno del «parècchio». Ho la persuasione che ce la farà avere il papa.
— ?
— Ma sì. È un bel gesto.
Silenzio.
— Vittoria germànica?
— Completamente.
— Lei ne gode?
— No, ma è una delle ultime mie gioie...
— ?
— Non bevo, non giuoco, non fumo, màngio, ora, una sola volta al giorno, e mi pare di abusare di cibo: sono casto, non ho gioie di odii e di ambizioni: mi diverto a fare il braccio di ferro col ragionamento. È triste! Vinco sempre...
Silenzio.
— Lei è di uno spaventoso realismo.
— Ma sì, la vita è una realtà.
— Non è preferibile giocare a scacchi?
— Ma no!
— Lei è sàturo di pensiero tedesco.
— Sì, è vero; pochi hanno studiato come me