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di Alfredo Panzini | 271 |
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Filosofi spiritualisti sono nati d’improvviso in Francia e da noi. Essi ci avvertono paurosamente che il popolo tedesco è più ateo di noi, perchè noi, così per ischerzo atei siamo, ma loro sono veri atei, perchè per filosofia.
In tempi meno tristi verrebbe da sorridere di questa accusa ai tedeschi, come se un becero fiorentino in articulo mortis accusasse me, che non bestemmio, di miscredenza.
Il papa, vicario di Dio, è nell’imbarazzo fra questi popoli atei.
Vero è che sino dal 1853, il gran poeta tedesco, Arrigo Heine, aveva in quel memorando suo libro su la Germania, ammonito i francesi di non prendere abbaglio su la natura del pensiero tedesco. Egli diceva, a un di presso, così: «Voi non conoscete affatto, o miei amabili francesi, quello che sono i miei compatrioti. Essi non sono mai stati romantici! Essi sono assai più materialisti del vostro Voltaire. Il loro idealismo trascendentale li rende insensibili allo stesso martirio, perchè il filosofo idealista considera il martirio, per sèmplice apparenza. Ora voi, signori francesi, dovete combinare questa filosofia trascendentale con altra filosofia assai più terribile, che è quella del-