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di Alfredo Panzini 265

scoli, delle mucche, che della guerra. Con meraviglia e vergogna contro di me, apprendo che le mucche vanno al mattino da per loro a pascolare in cima a quell’alpe che a me parve sì paurosa, e quando è sera, tranquillamente ne discèndono. Dice un uomo, che pare Sancio Panza:

— Le vacche han più giudizio, salvando l’amina, dei cristiani.

Le sue pàpere sono intelligenti; il suo asino, nella notte, cammina avanti come un delegato.

***

Io prevedo per la notte il mio male: l’insonnia. Domando un libro. Mi offrono «I Promessi Sposi», l’Ariosto, il Tasso. Chi avrebbe pensato di trovare tali libri fra questi monti?

— Non avete un libro stùpido?

Ecco, mi è offerto un libro che ha per tìtolo: Per farsi uòmini - Letture per la terza elementare. Questo va bene, leggiamo:

Lino, cànape, ortica. La pianta del lino conversa in cortese dìsputa dei propri mèriti con la pianta della cànapa. Dicono: «Il contadino ci coltiva con lo stesso amore». Ah, benìssimo; ma dopo ci dirompe con le maciulle. Oh gioia! Felice te, ortica, che non sei maciullata!

18 - Diario sentimentale