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quando vedrete un bersagliere, baciategli la mano!» Sì, ma andare avanti così a conquistare monte per monte, quanto tempo ci vorrà?

Si va a spasso con Gino... per Milano. Orizzonte chiuso.

Russi senza più armi, ricacciati. L’impresa dei Dardanelli, fermata: bulgari, rumeni, greci domandano ora prezzi da mercanti levantini per muòversi. Il giovane amico parla con volubilità nervosa. Dice che adesso comprende bene quello che tempo fa non comprendeva: — «Voi siete ciechi» dicèvano i mistici cristiani. Ciechi? Io allora leggevo Ardigò, Haekel. Ciechi noi che abbiamo il razionalismo, l’idealismo, i motori elèttrici, la statìstica, la chimica? Sì, voi siete ciechi, E i greci non dissero lo stesso? «Gli uomini hanno preferito la tenebra alla luce». Ed ora si comprende per quale ragione i tedeschi hanno studiato il mondo clàssico unicamente per ischede, per repertori. Patrimònio culturale, e basta! Questa è l’essenza del socialismo! E noi combattiamo per l’idea! Infelici! Fantasie! La guerra finirà. Il castello di carta pesta coi puttini che suònano, che bàllano, con gli agnellini, le ochine; il castello, tutto biacca e cariàtidi alla tedesca, dell’internazionale, risorgerà. Il vitello saltellerà ancora at-