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246 | Diario sentimentale |
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6 Giugno 1915.
Leggo che non so quale scrittrice tedesca, chiama l’Italia «la bella infedele»; e può star sicura che l’amante teutònico non la guarderà mai più, anzi, se gli verrà a tiro, le spianerà le cuciture con molto suo onore, diritto e soddisfazione.
Mia non amàbile signora scrittrice, concedete che anch’io prosegua nel paragone eròtico: esso è così: l’amatore di Berlino non voleva le giuste nozze. Era un matrimonio della mano sinistra; ma nemmeno, signora! un concubinàggio poco dignitoso per una dama di alta nobiltà. Perchè se anche Sua Eccellenza Salandra si proclama «modesto borghese», l’Italia è di grandi natali.
Ma che cosa è avvenuto? È avvenuto che l’amante teutònico ha rivelato prave vòglie, che non hanno nemmeno il benefìcio della fecondazione.
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12 Giugno. 1915, Bellaria.
Rivedo il mare, rivedo la gente. È avvilita «La fema!» La fame! Ma no, la fame! C’è il ma-